Egregio Direttore, la piccata replica di Mazzantini, dopo la “pettinata” da me ricevuta in precedenza, era scontata. Intendo pertanto porre fine a polemiche personali che risulterebbero sterili. Le confermo altresì la disponibilità ad un incontro con Mazzantini: trovo ridicolo sullo “scoglio” prendersi sui giornali senza essersi mai parlati di persona. Io poi contro i “rossi” non ho nulla, soffro solo la malafede: di sinistra come di destra. Solo parlando di persona si comprende di che pasta sia fatto un uomo al di là delle apparenze e degli equivoci. Né temo la presenza di un terzo fazioso, caustico ed arbitrario ma goliardicamente simpatico, còlto e bòn vivant come Lei. Espongo pertanto ai lettori le ultime deduzioni di carattere generale che si evincono dallo scritto di Mazzantini. Che questa volta si firma con tanto di foto. Mi sembra così sia meglio. 1) Finalmente si apprende al punto 2) che l’orientamento eolico non è scelto in base a studi ed alle caratteristiche ambientali e socio-economiche dell’Elba ma è “imposto dall’alto” in conseguenza di accordi nazionali sottoscritti da Legambiente con altre importanti associazioni. Esiste dunque una “rete nazionale forte” per imporre – far acquistare col denaro pubblico, cioè di noi contribuenti - questa tecnologia. Vien da pensare, a prescindere. Ora certe scelte apparentemente assurde per l’Elba, inspiegabilmente difese “con i denti” dagli ambientalisti acquistano un loro “perché” comprensibile a tutti. Inutile a questo punto replicare in un infinito gioco di parole. Esisteranno, devono esistere, degli studi di fattibilità a supporto delle scelte, delle tavole dei progetti che si intendono adottare per l’Elba. All’esame di tali documentazioni scritte rimandiamo quando saranno, dovranno essere, rese pubbliche. Vigileremo nell’interesse di tutti. 2) L’attacco alla mia persona non dipende dunque dalla validità o meno dei miei argomenti ma appartiene a quel modo di fare politica militante che speravamo archiviato: privo di qualsivoglia onestà intellettuale. Secondo tale “scuola” l’avversario va screditato ed abbattuto con qualunque mezzo a prescindere dalle sue ragioni per il semplice fatto che può “dare noia”. Calcisticamente parlando equivale a dire “o palla o gamba” ma qui è in gioco il futuro dell’Elba ed al ‘90° corriamo tutti il rischio di rimanere soli in campo, se facciamo scappare i turisti. Fino a quando all’Elba non ci si libererà di questa logica perversa da “muro di Berlino” sarà impossibile dialogare e far progredire l’Isola. 3) Noi siamo ambientalisti come ormai debbono esserlo tutti coloro che abitano il pianeta, ma “cum granu salis”, con un po’ d’intelligenza e senso storico. Dobbiamo ringraziare i pionieri elbani che hanno trasformato i loro magazzeni in hotel, le rimesse sugli arenili in bar e ristoranti se all’Elba è nato il turismo, l’occupazione, il diffuso benessere. Non scordiamolo. Confido dunque in Lei, Direttore e La saluto con cordalità, Stefano Martinenghi Caro Martinenghi Mi perdoni ma lei mi pare faccia proprio "come la rospa alle sassate", cioè reagisca un po come quei batraci che, fatti oggetto fi lancio di pietre, lungi dal riparare in luoghi più sicuri si gonfiano e restano là, perchè, mi creda, se lei ha "pettinato" Mazzantini, allora il Portavoce di Legambiente non solo le ha fatto barba e capelli ma anche la permanente; controlli, può darsi che le siamo pure spuntati dei boccoli biondi. E non è questione di partigianeria. Tuttavia pubblico volentieri ancora le sue ulteriori considerazioni senza entrare nel merito, se non per informarla che trovo discretamente inquietante il passo finale "Dobbiamo ringraziare i pionieri elbani che hanno trasformato i loro magazzeni in hotel, le rimesse sugli arenili in bar e ristoranti se all’Elba è nato il turismo, l’occupazione, il diffuso benessere". I "gloriosi pionieri" ai quali faceva riferimento si possono infatti dividere in molte categorie, perché c'è chi ha agito con senso della misura ed equilibrio e ci sono stati anche dei veri e propri banditi. Ci sono stati coloro che profittando di tempi in cui si era più ignoranti e meno tutelati, hanno inflitto delle vere e proprie coltellate all'ambiente (soprattutto costiero) dell'Elba, arricchendosi personalmente ed impoverendo l'isola nella sostanza perchè hanno negato la possibilità, per molte zone, di uno sviluppo diverso e più armonico che, preservando le risorse naturali (un arenile lo è) ne avrebbe consentito una fruizione nel tempo maggiore. Mi scusi ma non me la sento di scappellarmi di fronte a chi ha devastato le zone dunali di Procchio e di Lacona a chi si è mangiato l'intera pineta di Campo, a chi ha demolito e murato gli scogli del Bagno delle Donne accanto alle Ghiaie a Portoferraio, a chi ha inseminato di orride cacheronzoli cementizi molti luoghi del capoliverese e potrei continuare ancora .... ma devo pubblicare il giornale, mi capirà. Non so se Mazzantini le risponderà ... caso mai come suggeriva mi farò promotore di un incontro, un tete a tete, un match, una partita, uno scozzo, una tenzone, un duello, perchè se è vero che le polemiche sono il sale di questo mestiere è vero anche che "le cose lunghe doventeno serpi". la saluto
rospo