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A Sciambere: "Il mio Paolo Villaggio"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 13 gennaio 2007

Quando qualcuno ha chiesto a chi mi ispirassi nelle gag surreali, o nei nonsense scritti, ho sempre risposto Paolo Villaggio. Villaggio secondo me è un uomo a tutto tondo, non solo di circonferenza, ma perche' come tutti i grandi comici, vedi Buster Keaton e soprattutto Chaplin, ha dentro una tristezza infinita. Mi ricordo che lo aspettai circa quattro ore in piazzetta a Rio Marina, con in mano il microfono per l'intervista, e il costume di Fantozzi per una breve gag, che sarebbe riuscita malissimo, ero troppo emozionato. Quando Villaggio arrivò sull'improvvisato palco, subito la gente gli si fece intorno, con i consueti flash delle macchine fotografiche e gli scatti dei cellulari, mentre eserciti di bimbetti urlavano” Fantozzi, c'è Fantozzi!”e i piu'coraggiosi gli si avvicinarono imitando il classico “com' è umano lei” Ma si sbagliavano tutti, quel pomeriggio di agosto a Rio Marina non era venuto Fantozzi, ma c'era Paolo Villaggio. Si capi' dalla tristezza nel suo sguardo, dall'imbarazzo con il quale affrontava l'ennesimo esame del suo aspetto fisico, un ventre gigantesco nascosto in una specie di mantello blu, una disperata ricerca del bagno, con i camerieri del bar che lo accoglievano nella toilette come se fosse un re verso il trono. Poi Villaggio si tranquillizzo'e intrattenne il pubblico con aneddoti sul suo mondo: i seni della Bellucci, il culo della Falchi, le barzellette su Ferreri e Domenica in, ecc ecc. Si vedeva che stava bene, e ammirava lo scorcio del porto di Rio Marina, il molo, i giardini,il mare... Sul finire del pomeriggio, quasi alla fine dell'incontro, le domande sulla vita trascorsa con De Andrè, con Gassmann, con Tognazzi, con Sordi, con Fellini. Ricordo che l'imbarazzo nel fargli l'imitazione di Fantozzi, l'ennesima, fu tanto. Ma lui come al solito stette al gioco, fu anche divertente, dichiarando che Fantozzi è il vero italiano, resistente a tutti e a tutto, indistruttibile. Non come lui, che prima di andare via confessò: “Ogni volta che parlo dei miei ricordi, parlo “di qualcuno” e non “con qualcuno”, poiche'i miei amici sono andati tutti via. Avrei voluto dirgli che altri amici lui li ha in tutto il mondo, riuscii solo di dirgli:" Grazie Paolo."


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