Si sta preparando per sabato mattina alle 10, 30 la manifestazione bipartisan contro l'accorpamento delle poste. Ma nello stesso tempo si rischia di protestare da una parte e di inaugurare dall'altra, dal momento che la dirigente dell'area country Toscana-Umbria di Poste Spa, Maria Teresa Lulliu, aveva parlato su Il Tirreno di sabato prossimo come il giorno dell'inaugurazione dell'ufficio di via Manganaro. Il Comune di Portoferraio non la pensa invece così dal momento che invia una nota nella quale chiarisce dove sia giunto l'iter delle necessarie autorizzazioni: Sospensione dei lavori per l'immobile di Via Manganaro "La stampa di oggi - scrive il Comune - informa sulla probabile imminente apertura della nuova sede degli uffici postali in via Manganaro. A tale proposito, da parte dell’Ufficio Edilizia del Comune si precisa quanto segue: “1) è tuttora vigente l'ordinanza di sospensione dei lavori n. 23/2006 del 19/12/2006 per opere non previste nella denuncia di inizio di attività D007/2006; 2) per tale tipo di immobile è necessaria l'acquisizione dell'agibilità, attualmente inesistente; 3) essendo state compiute opere strutturali su di un edificio classificato “rilevante” ai sensi della vigente normativa sismica risulta inoltre necessario il collaudo delle stesse, attualmente inesistente. Per quanto sopra, risulterebbe quindi impossibile l'apertura dell'attività dell'ufficio postale in via Manganaro”. Intanto, sulla questione continua l’attività istituzionale: questa mattina si è svolto un colloquio telefonico fra il sindaco Roberto Peria e il dirigente nazionale del settore immobiliare di Poste Italiane. E’ il segno di una riapertura del dialogo che lascia intravedere positivi spiragli". «Il sindaco Peria si è svegliato tardi e solo per far passerella» Scatenata Marcella Amadio, consigliere regionale di An, che critica la manifestazione indetta dal Comune, nonostante sia perfettamente bipartisan e nata da una proposta del centro destra. «Si è svegliato un po’ tardi, il sindaco Peria, - si legge nella nota del suo ufficio stampa - sull’accorpamento degli uffici postali di Portoferraio». «Visto che è da un pezzo che le Poste riducono i loro presidi e che già in tutta la Toscana sono esplose proteste – ricorda Amadio – il primo cittadino poteva muoversi preventivamente al fine di assicurarsi il mantenimento degli attuali livelli di servizio nel suo comune. Invece ha aspettato per chiamare a raccolta tutto il paese e farsi vedere in piazza con tanto di fascia tricolore. Una passerella che beffa gli interessi reali della gente». Tanto più, osserva Amadio, che Peria non dovrebbe avere difficoltà di rapporti interistituzionali: «Dal comune di Portoferraio alla Provincia di Livorno, alla Regione e poi al governo centrale siamo davanti a tutta una filiera politica dello stesso colore. Vediamo se questa sinistra, così attenta al sociale per lo meno a parole, riuscirà a tenere aperto un ufficio postale così da risparmiare il più possibile disagi alla popolazione, soprattutto anziana». Duro destino, a quanto pare, quello degli elbani: «Ancora una volta – afferma infatti Amadio – l’isola viene bistrattata e non vengono risolte neppure le esigenze più basilari. Anzi, si continuano a sfilare servizi. Ma certo questo non è un episodio isolato: se dopo tanti anni non si è ancora riusciti a individuare un luogo in cui collocare la piazzola dell’elisoccorso, figuriamoci se si poteva prevenire la riduzione del servizio postale…» Il Comune faccia valere la sua forza contrattuale Sul ritardo della manifestazione è d'accordo anche il consigliere di minoranza del Comune di Portoferraio, Roberto Marini, che scrive a nome di tutta l'opposizione, sottolineando però il potere contrattuale che può esercitare l'amministrazione nei confronti di Poste Spa: "Sabato prossimo - si legge nella lettera - ci sarà la manifestazione contro la chiusura degli uffici postali: una manifestazione che arriva sicuramente in ritardo per far cambiare idea a Poste Italiane, ma che può, comunque, rappresentare un punto di partenza da cui proseguire un serrato tavolo di trattative tra la ditta ed i clienti. Non bisogna, infatti, dimenticare, che i cittadini portoferraiesi e lo stesso comune di Portoferraio sono “CLIENTI” , anzi, alcuni, quali il Comune è un ottimo cliente di Poste spa, rappresenta una fetta di mercato che contribuisce ai bilanci di un soggetto che, trascurando la propria vocazione originaria al servizio dell’utenza, si è straformato in una qualunque banca di affari il cui unico obbiettivo è il profitto. Giorni fa qualche componente il comitato per la raccolta di firme contro la chiusura degli sportelli postali, nel ricercare una strategia di contrapposizione al colosso, propose, ai clienti con risparmi depositati su conti postali, di ritirarli; questo ci ha fatto capire quale sia il reale stato di disagio della cittadinanza disposta anche a rinunciare alle proprie abitudini, alle proprie certezze pur di non vedersi calpestare da una entità così irriverente come Poste spa. Riflettendo bene, quello che potrebbe sembrare l’esortazione ad un gesto disperato nasconde un importante verità: il nostro potere contrattuale non è ancora esaurito. E’ forse il momento che il Comune di Portoferraio, quale cliente più importante di Poste spa, in quanto, in base a rapporti contrattuali a termine, ha demandato ad ente poste la riscossione di importanti entrate comunali come l’ici, intervenga nel dibattito, appunto, non solo come amministrazione, ma come maggior cliente.La partita non è ancora conclusa: in tutto questo si intravede uno spiraglio. Sabato l’amministrazione e la cittadinanza possono scendere in piazza non solo per manifestare, ma nella convinzione che le leggi del mercato, se fatte valere, questa volta, possono aiutare la causa di tutti i Portoferraiesi.
poste ufficio centro storico