Con domenica 7 si è inaugurata l'edizione 2007 delle domeniche del granito, organizzate dal Viottolo di Umberto Segnini e dai consorzi di promozione turistica dell'Elba occidentale. All'Affacciatoia di san Piero si sono ritrovate dalle 9.30 alle 10 del mattino, provenienti da diverse parti dell'isola, circa 80 persone, quelle che non si sono fatte scoraggiare dal tempo incerto e che non hanno saputo resistere al richiamo di quella che risulta essere una delle iniziative più intelligenti e piacevoli: l'invito agli elbani a conoscere e a godere della propria isola insieme a compagni di avventura egualmente motivati e disposti a trascorrere una giornata serena e piena. Il tempo metereologico non ha deluso i partecipanti, offrendo un sole quasi sempre velato, ma godibile attraverso i suoi riflessi nel mare, fra le isole di Montecristo e Pianosa, la cui vista, insieme al Giglio e alla Corsica ha accompagnato i camminatori per quasi tutto il percorso. La prima tappa subito fuori l'abitato di San Piero è la cava di granito di Beneforti, detto Cici, che si presta ad illustrare il suo lavoro. Mostra la tecnica con cui vengono divisi i blocchi di marmo e qui si viene a scoprire l'importanza di individuare il verso giusto lungo il quale fare il taglio e quindi l'abilità, del cavatore che, come il falegname per il legno, ha maturato, con l'esperienza di anni di frequentazione una sensibilità nel trattare il granito per il verso giusto. Il percorso continua lungo uno stretto stradello fra coti di granito, erica ed altri arbusti ricresciuti dopo gli incendi degli scorsi anni. Quello che colpisce è come il granito, questo materiale piuttosto pregiato che vediamo di solito usato per monumenti, sia utilizzato qui per gli usi più umili, come muretti a secco o addirittura, al posto del legno, per paletti nelle recinzioni di piccoli orti. I "sassi ritti", sorta di stele, naturalmente di granito, secondo le ipotesi più suggestive, potrebbero essere stati elementi sacri o indicatori astronomici, come fa pensare la loro direzione verso il sole nascente. Qualche partecipante alla spedizione vi si immedesima stagliandosi sullo sfondo suggestivo mare-cielo di perla. Ancora più avanti si giunge al luogo di lavorazione delle colonne romane. Umberto racconta come queste venissero lavorate sul posto per trasportare il minor peso possibile, di come venissero poi caricate sulle imbarcazioni sulle spiagge. Infatti la maggior parte delle colonne si trovano più in basso, più vicino al mare, ma la vista di queste è rimandata ad una prossima escursione, perchè oggi si punta verso l'alto, cioè verso il mulino del Moncione e Pietra Murata. Qualcuno si spinge un po' più in basso su lastroni di granito per ammirare un caprile ricavato in una grotta dalla forma singolare. Il mulino, ormai familiare per i vecchi adepti alle "domeniche", suscita stupore e ammirazione nei nuovi, con la sua muratura severa e regolare. Sull'ultimo tratto in salita i camminatori meno allenati arrancano per raggiungere Pietra Murata, grosso monolite di granito, sede di insediamenti villanoviani e di ritrovamenti di ceramica etrusca e romana. Dopo questa scorpacciata di natura, cultura materiale, storia e archeologia, breve sosta e rientro alla base. Per la prossima escursione domenica 14 si parte alla 10 da Le Foci (estremità est della spiaggia di Marina di Campo) per dirigersi a Fonza, Longio e monte Tambone. Da qui si può ammirare tutta l'Elba in un panorama eccezionale e visitare caprili e fortificazioni della seconda guerra mondiale.
Moncione 1 Molino + corsica
granito cava
granito mare
granito facciatoia
granito coti
granito gavassa
granito colonna
granito murata