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A Sciambere delle Befane

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 06 gennaio 2007

C'era una volta un "coso" che aveva un nome tanto lungo quanto impegnativo si chiamava "Archivio Storico-Etnografico dell'Arcipelago Toscano". Nacque per iniziativa di alcuni illuminati amministratori, del Comune di Portoferraio e della Comunità Montana e della Provincia di Livorno che mise a disposizione un suo dipendente. Funzionò a partire dal 1980, e rimase in piedi per qualche annetto, raccolse restaurò e rimise in funzione materiale tecnico sparso e inutilizzato presso amministrazioni, ottenne il deposito di documentazioni di ricerche sulla cultura popolare effettuate da associazioni e privati, erogò servizi di prestito per le scuole, funziono da "service" in una marea di manifestazioni, editò quaderni etnografici, videodocumentari, scoprì delle autentiche chicche come un documentario girato nel 57 dalla BBC all'Elba "Elba Boomerang", soprattutto fin quando funzionò con l'acronimo di ASEAT e successivamente con quello di BIA (Banca Intercomunale degli Audiovisivi) costituì un punto di aggregazione per tanti ragazzi impegnati in un volontario "lavoro culturale" alla Bianciardi. Ragazzi in gamba, che da donne e da uomini avrebbero comunque lasciato una traccia netta del loro impegno come Benedetto Lupi, Daniela Soria, Daniele Palmieri, Francesca Ria, Pino Annarella, Alessandro Beneforti, Arnaldo Gaudenzi, Gian Mario Gentini, Francesco Cimino, Anna e Maria Diversi, Carla e Raffaella Del Torto, Stefano Castell's e tanti altri ragazzi di prim'ordine ancora, che avrebbero imparato prima di dedicarsi "da grandi" alle cose più disparate, a conoscere e dare dignità culturale alle loro radici. Poi arrivarono a braccetto democristiani e soprattutto i socialisti in trance craxiana a cui questo "culturame" faceva ombra. Erano infastiditi da un'aggregazione di tanti ragazzi intelligenti, ottimisti e di sinistra (come la puttana di "disperato erotico stomp" di Dalla), e mandarono a puttana abilmente tutto quel lavoro. Stendiamo un pietoso velo sul come ci riuscirono, sul chi li aiutò, sul chi fece finta di contrastarli. Ci è capitato stasera di ripensare a quell'occasione certamente non mancata, poichè crediamo tutto non sia stato inutile, ma sicuramente non replicata. Ci è capitato di ripensare a quel filo interrotto. E ci è capitato vedendo la foto della Befana di Portoferraio in fiamme, considerando la necessità di ritrovare le proprie tradizioni che è così diffusa e dimostrata tra la nostra gente. E chissà perché ci sono tornate in mente le parole della "maledizione" di un'altra Befana, quella che i befanotti marinesi riservavano agli avari, ai gretti che facevano orecchi da mercante e non davano loro niente alla fine della cantata: "Tanti sassi su quel muro - quanti frignoni sul buco del culo Tatti mattoni su quella murella - quanti frignoni sulla vostra sportella".


Befana 2007 Portoferraio

Befana 2007 Portoferraio