Eravamo nella macchia illuminata solo dalla luna in cinque o sei ragazzotti tra i 16 ed i 18 anni. Comunicavamo solo bisbigliando, ci trovavamo là per un nobilissimo scopo, raggiungere la parte alta dell'albergo dove stavano alcune delle bimbotte inglesi in gita scolastica con le quali c'eravamo in precedenza accordati prima di andare ufficialmente via dalla festa, tenutasi nella struttura ricettiva, il cui ingresso principale era controllato dalla inflessibile Miss Nichols professoressa di Manchester. Da un po' non si sentivano più rumori provenire dalle camere, una cinquantina di metri più in là; forse i tempi erano maturi per la nostra audace impresa amorosa. "Faccio una ricognizione io" disse con un bisbiglio da film uno di noi forse particolarmente preso dalla prospettiva amatoria. "Ma dove vai senza ombrello, proprio te - controbisbigliò un altro - che non ci vedi una sega!" "Deh ma se so' già uscite sul dietro - replicobisbigliò l'ardimentoso - che famo le lasciamo lì? No io vado .." e fu inghiottito dalla notte. Seguimmo l'ovattato rumore dei suoi passi in allontanamento .. ma solo per qualche secondo perchè poi udimmo un più deciso sfrascare, lo schiantarsi improvviso di rami, un corpo che ruzzolava giù per la ripa, due soffocati moccoli e dopo alcuni attimi di silenzio una flebile supplica: "Venitemi a prende', so' cascato in un buscione (cespuglio di rovi)!" E lo scettico di prima rompendo la consegna del silenzio urlò quasi alla luna "Auuuuuuu ti viddi! (interiezione intraducibile in lingua diversa dal ferajese) alla grazia del ricognitore!". A quel punto affrettammo i tempi, decidendo di raggiungere il luogo dell'appuntamento inoltrandoci, distanziati, uno alla volta, tra il cisto e i lecci, con solo il ricognitore che persa l'iniziale baldanza ci seguiva passo passo, continuando a chiederci di rallentare. Le cronache di quell'impresa narrano che raggiunta la chiostra del peccato ci trovammo (peccato!) non le sospirate fanciulle ma la terribile Miss Nichols e due poco leggiadri Carabinieri che ci piccionarono uno alla volta, e poi ci fecero un mostruoso cazziatone collettivo a piede libero, e fortunatamente fermo perchè ci furono dei momenti in cui tememmo di essere cacciati a pedate. Orbene cari lettori, vi chiederete perchè vi abbiamo raccontato questa storiella di quaranta e passa anni fa. Il fatto è che ci è tornata in mente raccogliendo notizia dell'impresa di quei due "scout" (vale a dire esploratori) fiorentini che partendo dal Mortaio per la cima del Capanne si sono trovati il giorno dopo in piazza a Pomonte (si guardi le foto per constatare la diversità dei luoghi). Beh se fossimo stati presenti al loro ritorno tra i viventi (pomontinchi) un colpo di "Auuuuuu ti viddi! Alla grazia dell'esploratori!" non glielo levava nessuno.
Protezione Civile CAI ES 18 vetta capanne
Pomonte - La chiesa