Grazie a “Certastampa” e a qualche ‘sponsor’ illuminato si è avuto giovedì sera il battesimo elbano del neopresidente del Parco; l’impressione è stata unanimemente più che buona, confermando l’opinione di chi considerava la venuta del conduttore di Gaia una novità positiva per il nostro territorio. Mario Tozzi ha riempito i Vigilanti (dimostrando che è la qualità dell’offerta che convince le persone ad uscire di casa per andare a teatro), è stato rispettoso del ruolo delle istituzioni locali ripetendo più volte l’importanza della condivisione, ha ribadito con leggerezza principi etici e pratici nei quali si sono riconosciuti credo tutti i presenti, ha fatto capire che l’utopia di certi obiettivi (ad esempio l’arcipelago no-oil) è molto più concreta di quanto sembri e soprattutto vantaggiosa sotto molti punti di vista e che ovviamente si farà per tappe ma.. bisogna pur cominciare. Mario Tozzi è un ambientalista e ha fatto capire, con la sue doti comunicative e di autoironia, che ambiente è sviluppo e che i due termini non sono in contraddizione, che il termine ‘sviluppo’ è meglio di quello di ‘crescita’, che il concetto di limite è un’ acquisizione fondamentale, che i ritardi della politica su questi temi sono sovente trasversali agli schieramenti . Si era letto e appuntato le 256 pagine del volume di Agenda 21 Locale dell’ Arcipelago con i dati su energia e mobilità, rifiuti, acqua mare/coste e depurazione, inviatogli alcune settimane fa dalla Comunità Montana –che ha citato un paio di volte nella serata - ha anticipato di avere un rapporto diretto con Enel tanto da averla convinta a inserire l’Arcipelago Toscano tra i territori nei quali sperimentare progetti di autonomia energetica (si spera che questi buoni rapporti servano anche a valutare con serenità l’esigenza o meno di in impianto di distribuzione come il previsto elettrodotto in un quadro che prevede il piano energetico unico per il territorio), ha ribaltato il concetto di importanza territoriale ribadendo come certe operazioni pilota che si possono fare all’Elba e nelle altre isole toscane potranno essere un esempio per l’intero territorio nazionale. La sensazione, molto netta, è stata quella di trovarsi di fronte una persona che si è presa un impegno per convinzione: è stato assolutamente credibile, infatti, quando ha affermato di aver accettato l’incarico di presidente per poter mettere in pratica alcune delle idee/necessità delle quali è convinto e che sono realtà in molta parte d’Europa. Tozzi è riuscito inoltre a trasmettere bene ciò che è: una persona competente e pragmatica che non rinuncia ai principi nei quali crede e sui quali vuole confrontarsi con tutti ascoltando le ragioni di tutti. La nomina dei componenti del Direttivo ancora mancanti da parte del Ministero all’ Ambiente e degli altri Enti aventi diritto, di un direttore condiviso e una presenza costante del Presidente Tozzi a partire dal 20 gennaio, potrebbero finalmente consentire ad una istituzione come il Parco, a dieci anni dalla nascita, di dispiegare le proprie potenzialità (soffocate dal lungo periodo di gestione commissariale) di soggetto strategico per uno sviluppo ambientalmente e socialmente centrato.
Vigilanti pubblico tozzi