In relazione all’accordo intercorso tra la società Moby lines ed i sindacati confederali della Val di Cornia relativo al riconoscimento delle agevolazioni tariffarie di trasporto per i residenti (originari elbani e non), ritengo che tali agevolazioni si debbano tanto più estendere agli elbani non più residenti all’Elba, ma in altre parti d’italia, compreso l’estero, senza limitazione territoriale. Senza voler contrapporre questo “diritto” a quello riconosciuto anche ai residenti della Val di Cornia non di origine elbana, per i quali non vedo comunque motivazioni di mobilità diverse da quelle dei normali “turisti”, mi sembra che tali agevolazioni dovrebbero essere ben più riconosciute e con più diritto a ben altre categorie quali: 1. coloro che negli anni passati e realisticamente anche per i futuri, ha lasciato e/o dovrà lasciare la residenza dall’Elba, non certo sempre per sua volontà, ma per ragioni di lavoro e/o di studio (cioè emigranti), pur lasciando in questa terra parenti, amici e beni primari (altri isolani emigranti , siculi, sardi ecc. hanno infatti già riconosciute agevolazioni tariffarie per treno e nave nel ritorno ai luoghi d’origine). Queste persone mantengono saldi rapporti con la propria terra d’origine sia per gli affetti ed i forti legami culturali che li vincolano, sia perché più frequentemente e con più motivazione di altri, non originari, soggiornano sull’isola (fine settimane, ferie, visite di circostanza e per occasioni piacevoli e meno piacevoli). 2. a coloro, e sono un numero consistente di lavoratori pendolari, che giornalmente frequentano l’isola per assolvervi uffici ed attività importanti per la vita dell’isola (scuola, sanità , pubblica amministrazione ecc.). 3. a coloro che, anche non essendo residenti nella Val di Cornia e non originari dell’Elba, hanno una cittadinanza d’adozione e hanno acquistato una seconda abitazione (solo la seconda) con motivazioni ispirate a ragioni professionali ed artistiche, di affezione culturale ed etica al luogo ed all’ambiente,o per ragioni di salute ecc. e la usano frequentemente proprio come seconda abitazione per soggiorni mediamente lunghi, nei periodi di bassa stagione, nelle vacanze comandate, nei fine settimane. E’ il cosiddetto turismo delle seconde case che contribuisce non poco in periodi di magra all’economia commerciale e di servizio locale. Sarebbe opportuno che su questa richiesta si riflettesse doverosamente e si agisse di conseguenza da parte di tutti gli interessati. Cordiali saluti
traghetto Toremar