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L'Elbano Davide Solforetti, studente e Senatore Accademico a Pisa, lascia i DS

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 26 dicembre 2006

Non ho mai apprezzato gli “sbandieratori” all’interno dei partiti, tanto meno quelli all’interno del mio “partito”. Dicesi “sbandieratori”, coloro che colgono ogni palla al balzo per scrivere e far sapere una propria posizione diversa da quella della maggioranza del partito. Ora non fraintendetemi non voglio fare polemica con nessuno ma voglio, con questa premessa, escludere che alla lettera che seguirà, inviata un mese fa al segretario della mia sezione, venga data un interpretazione che non è la mia: non voglio di certo creare un “caso” che in realtà non lo è. Quello che leggerete non necessita nessuna risposta. Il mio intento non è quello di attirare l’attenzione di qualcuno, o meglio ci ho già provato nelle sedi opportune e purtroppo con scarsi risultati. Sono ormai sette anni che seguo la politica nel mio paese, cinque che ho la tessera dei DS e penso che trovandomi di fronte ad una scelta importante sia giusto renderla conoscibile a tutte le persone con cui mi sono confrontato e che hanno contribuito alla mia formazione politica. Davide Solforetti(dade.solfo@inwind.it) " ..con questa lettera intendo dimettermi da ogni carica ed esprimo la volontà di non rinnovare più la tessera del Partito. In questi ultimi tempi il nostro Partito ha assunto certe posizioni che vanno in direzione opposta ai principi in cui ho sempre creduto e che i Compagni della nostra sezione mi hanno sempre insegnato. L’indulto, uno dei primi atti che la coalizione dell’Unione ha votato. Invece di porsi il problema della costruzione delle carceri, il nostro Partito e la nostra coalizione hanno portato avanti una posizione voluta dal Ministro Mastella senza troppe discussioni dando così il solito messaggio della casa delle libertà che appena insediata votò il falso in bilancio e i successivi condoni. L’Università, che non doveva essere un ambito della finanziaria ma il centro della finanziaria, ciò su cui l’Italia doveva ripartire. Sappiamo che è una finanziaria dalle “cintura stretta” ma l’Università e la Ricerca pagano più di ogni altro lo scotto di questa situazione. Pensare solo che il fondo di finanziamento ordinario aumenta in maniera inferiore che l’inflazione. Il nostro Partito avrebbe dovuto svolgere un ruolo più determinante intorno a questo tema, così come scritto nel programma elettorale. Il Ministro Mussi ha più volte rilevato l’inadeguatezza dei fondi destinati all’Università e alla Ricerca così come lo ha fatto, Walter Tocci, responsabile del Partito, sino alle dimissioni dall’incarico di responsabile del settore. Il partito democratico, che sta accentrando sempre più l’attenzione dei nostri Parlamentari e dei nostri Ministri, a scapito dei veri problemi dell’Italia. Non siamo più in un ruolo in cui possiamo permetterci di perdere del tempo con i problemi dei partiti ma abbiamo una grossa responsabilità di governo. Indipendentemente dal mio giudizio sul partito democratico percepisco che ciò è diventato la fobia sia dei favorevoli sia dei contrari quando, tengo a ripetere, bisognerebbe pensare a governare. Infine e non per importanza, la situazione del nostro paese. A meno di sei mesi dalle elezioni l’atteggiamento della nostra Federazione fa emergere il più totale disinteresse rispetto alle sorti di Porto Azzurro deducibile dal fatto che in quanto membro della segretaria non sono mai stato informato di alcuna trattativa, alcun momento di ideazione di proposte, alcun momento di analisi politica dell’attuale situazione. In più, gli organi più importanti del nostro Partito sono al corrente che sia la Segreteria che il Consiglio Direttivo sono dimissionari da giugno. Tutto ciò ha fatto si che io perdessi quella sensazione di attaccamento al Partito che avevo fino a qualche tempo fa. Non ho esitato a protestare contro le problematiche sopra esposte, principi fondanti per l’appartenenza ad un partito. Preferisco quindi esser libero di assumere posizioni, vista anche la carica di Senatore Accademico che ricopro all’Università di Pisa, senza avere in tasca una tessera che ti lega ad un partito ed alle sue scelte. Gli anni di appartenenza al Partito sono stati molto importanti per me, ma a differenza di altri storici Compagni della Sezione, non ho un passato all’interno del partito così importante da dire che la mia casa politica è costruibile solo in questo luogo: ho l’opportunità di scegliere dove e in che modo costruire la mia casa ma, evidentemente, questa non è un partito.


Davide Solforetti

Davide Solforetti