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Grazie Marciana Marina

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 20 dicembre 2006

Il pomeriggio dell’8 dicembre, mia moglie ed io siamo arrivati in questo grazioso paese, entriamo nella piazza della chiesa e vediamo dei bambini cantare sotto l’albero. Incuriositi ci fermiamo e ci mettiamo ad ascoltare. Passano pochi minuti e nel silenzio più assoluto vediamo entrare uomini, donne e ragazzi in abiti medievali, si fermano davanti al pubblico e un signore in costume inizia a leggere una lettera. Questa era indirizzata ad un ragazzo del posto venuto a mancare qualche giorno prima. Con voce rotta dall’emozione l’oratore ricordava anche altri ragazzi scomparsi prematuramente nel paese. Palpabile era la commozione dei presenti e anche noi, pur essendo estranei, ne siamo stati avvolti. Una volta completata la lettura, e dedicato lo spettacolo a questi sfortunati ragazzi, apriva le scene una fenice, che infuocata, volteggiava nella piazza lasciandoci piacevolmente stupiti, ma un’emozione forte ci ha colpito quando un enorme mare nero copriva e distruggeva tutti i personaggi che con maschere e torce avevano appena terminato una danza antica. Ancora più commovente, e nello stesso tempo bello e suggestivo, è stato il ritirarsi del mare che ha lasciato la scena all’entrata dei monatti che con il loro carro raccoglievano i morti, mentre le loro anime bianche si alzano in una danza leggiadra. Eravamo mano nella mano incapaci di dire una sola parola quando una musica allegra e coinvolgente annuncia l’entrata di Bacco; da quell’istante è iniziato un inno alla vita, alla felicità, alla speranza culminato con lo sbocciare di un enorme fiore che si apre alla primavera simbolo di nuova vita. Siamo usciti dalla piazza affidando al silenzio le nostre emozioni e consapevoli come scrive La Pierre in un famoso libro “… ci sono mille Soli al di là delle nuvole…”. Grazie Marciana Marina


natale albero marciana marina

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