Il Circolo di Legambiente dell'Arcipelago Toscano scrive al Sindaco di Portoferraio, segnalando che la recente operazione interforze che ha scoperto lavori abusivi in prossimità della Chiesa Romanica di Santo Stefano alle Trane, nel territorio portoferraiese, ha risvegliato delle sensibilità nuove in quella area, in particolare agli ambientalisti sono giunte altre segnalazioni di possibili ed abusi e irregolarità e non solo per quanto riguarda attività in svolgimento nelle due cave dimesse nelle vicinanze, che il Cigno Verde invita Peria a far verificare. Ma c'è pure un altro caso curioso e documentato: "Ci sono anche giunte le foto - si legge nella nota di Legambiente - e la segnalazione che si allegano e relative alla realizzazione di quello che sembrerebbe un vero e proprio “villaggetto” turistico su case su ruote “precarie” che di precario non hanno proprio niente, visto che risulterebbero allacciate a linea elettrica ed idrica e servite da strutture poste nelle immediate vicinanze che ne attestano l’uso stabile e probabilmente ad esclusivo uso turistico. Ecco il testo della segnalazione che abbiamo ricevuto via e-mali: “Quando è arrivata la prima casetta mi sembra all'inizio dell'estate scorsa, ho pensato che fosse per la rivendita di vino. C'è un produttore di vino che ha le vigne confinanti con il prato delle casette, era una cosa possibile che la casetta servisse a quello. Come si vede dalla prima foto, sono proprio sulla strada principale di Val di Piano, subito a destra c'è il bivio per Santo Stefano, la strada della chiesa, parecchio frequentata: così sotto gli occhi di tutti non potevano essere che autorizzate secondo me. So che della cosa se ne sarebbe interessato anche un assessore del comune che era venuto a Santo Stefano in occasione di un matrimonio e che si chiede cosa sia quell'orrore. Mi risulta che siano arrivati anche i vigili, e che le case non sarebbero autorizzate. Ma dopo non è successo niente, anzi, ora sono allacciate all'elettricità con un filo volante che attraversa la strada di Santo Stefano e poi corre lungo il bordo della strada fino a un palo dell'Enel, come si vede dalle foto è apparsa una pavimentazione davanti all'ingresso delle casette, è stato portato un bombolone del gas, cisterne, sono fornite di condizionatore e antenna della televisione... Il tutto è recintato con pali e rete. Insomma la faccenda è piuttosto strana. Potete fare qualcosa per riuscire a capire cosa sta succedendo?”. Vista la preoccupante segnalazione siamo quindi a chiederle: Se quanto realizzato in località Santo Stefano alle Trane ha ricevuto le necessarie concessioni comunali e degli altri Enti preposti e se sia eventualmente conforme alle stesse; Se quanto realizzato è conforme alla destinazione urbanistica della zona ed agli eventuali vincoli ambientali e paesaggistici ricadenti sulla stessa; Quale sia l’uso, anche economico, che viene fatto delle case con ruote; Se gli allacci idrici e alla linea elettrica siano conformi ed autorizzati per l’uso che si sta facendo dell’area e se gli scarichi dei liquami siano conformi. Ma la lettera del villaggio turistico rotabile si incrocia con un comunicato dell'Amministrazione che sembra rispondere al precedente documento di Legambiente che suonava di critica ai comuni accusati di non fare abbastanza prevenzione contro gli abusiIn relazione alle notizie riguardanti il rilevamento di abusi edilizi "L'Amministrazione Comunale - recitava la breve replica di Peria - ritiene di dover precisare che, pur con le difficoltà conseguenti alla scarsità di risorse umane e strumentali dei vigili urbani e dell'ufficio edilizia, ha in corso di verifica 85 procedimenti inerenti abusi rilevati negli anni 2004, 2005, 2006. Pur con le difficoltà sopra indicate, si sta inoltre procedendo ad avviare l’acquisizione di beni alla proprietà comunale e la demolizione di manufatti".
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