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Legambiente: Sugli abusi con vista sulla chiesa romanica e sui controlli

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 15 dicembre 2006

Legambiente Arcipelago Toscano si congratula per l’operazione interforze di Carabinieri, Polizia, Guardia di finanza e Corpo Forestale dello Stato, nata per il controllo della piaga delle irregolarità e del lavoro nero e clandestino nei cantieri edili, che ha portato all’individuazione di un grave abuso edilizio nelle immediate vicinanze della chiesa romanico-pisana di Santo Stefano alle Trane, nel territorio del comune di Portoferraio. Nella stessa area Legambiente segnala da tempo strani movimenti nelle due cave dismesse all’interno delle quali si parla addirittura della realizzazioni di manufatti o di abitazioni che qualcuno evidentemente vorrebbe far passare per un recupero ambientale che dovrebbe avere ben altra natura. Ma il sequestro dei lavori a Santo Stefano eseguiti senza alcuna licenza e in violazione delle norme urbanistiche e del vincolo paesaggistico al quale è sottoposta l’intera area riportano ad una questione irrisolta. Ancora una volta i Carabinieri e la Magistratura hanno svolto un compito di controllo che non gli è proprio ma che sono costretti a svolgere, arrivando necessariamente quando il reato urbanistico ed il danno ambientale sono già stati consumati, perché i controlli amministrativi sono troppo spesso insufficienti e in alcuni comuni praticamente inesistenti. Altrimenti non si spiegherebbe un dato clamoroso denunciato dalla commissione di indagine regionale sull’urbanistica all’Elba: nella maggiore delle isole dell’Arcipelago le sanatorie sono più delle concessioni regolarmente date. Si parla di migliaia di casi, ma nessuno si è scandalizzato per questo, nemmeno tra coloro che avrebbero dovuto fare in modo che tutto ciò accadesse.


abusi santo stefano 2

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