"Legalità e responsabilità” questo il titolo del documento presentato nella tarda mattinata di ieri presso la sala consiliare del Comune di Portoferraio. L’elaborato, nato per condividere una strategia preventiva ed educativa, approfondisce, in particolare, l’educazione all’uso responsabile del denaro tra i giovani e l’educazione ad una convivenza responsabile nella nostra comunità. Firmatari del documento: Libera, Legambiente, Cooperativa sociale Altamarea, Cooperativa sociale Macramè di Fi, Associazione Capo di Buona Speranza, Ceis di Li, Comunità Montana, Istituto Foresi ed i Comuni di Portoferraio, Campo e Capoliveri. Come spiegato da Elisabetta Ria, della Cooperativa Altamarea, il documento esprime i bisogni sociali politici e civili di legalità ed i mezzi per rispondere a questi appelli e sottende un progetto nato già nel 2005 “dal basso” che è necessariamente in itinere al fine di diffondere l’etica della responsabilità all’uso del denaro. Nel documento la scuola risulta contesto privilegiato per educare alla legalità: infatti presente in sala c’era anche Nunzio Marotti insegnante al Liceo Foresi e coordinatore del progetto partito lo scorso anno con le allora classi seconde dal nome “senza resto”per educare ad un uso responsabile del denaro. L’auspicio per Marotti è che l’educazione alla legalità sia costante e trasversale ed in ambito scolastico sia sostenuta maggiormente attraverso una più accurata didattica del diritto e dell’educazione civica. A sottolineare l’importanza di fare rete al fine di costruire una legalità partecipata c’era anche il giovane Andrea Cadoni arrivato da Livorno con tre ragazze in rappresentanza di Libera: i ragazzi nel loro intervento hanno portato ad esempio un progetto di microcredito realizzato al Pozzo (quartiere a rischio a Firenze) dove una cooperativa eroga piccoli prestiti attingendo ad un fondo etico responsabilizzando attraverso la partecipazione diretta i richiedenti. Presenti in sala anche Umberto Mazzantini di Legambiente (seconda associazione appartenente alla rete Libera per numero di soci) e Marco Chiapparelli dell’associazione Capo di Buona Speranza che con altri giovani gestisce la bottega di commercio equo e solidale operando a favore del consumo critico responsabilizzando gli altri consumatori (attraverso la vendita di prodotti etici) e loro stessi (gestendo la bottega) ad un uso consapevole del denaro. “Occorre dare maggiori sevizi e fare sponda alle molte attività di volontariato locali” ha detto un rappresentante della Comunità Montana “poiché le iniziative concrete sono gli anticorpi per le zone grigie su cui su sedimenta l’illegalità” Un richiamo alla concretezza ripreso dall’assessore alla pubblica istruzione di Portoferraio Daniele Palmieri che ha sottolineato come “sottoscrivere questi documenti ci impegna come Enti Locali a fare scelte di bilancio che rispondano agli appelli che vengono dal nostro territorio al fine di contribuire attivamente ed in modo concreto all’educazione alla legalità”.
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