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Controcopertina: Fuori legge in Toscana le discriminazioni sessuali

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 14 maggio 2003

La Toscana dei diritti e delle libertà batte un altro colpo. La giunta regionale ha approvato, nel corso della sua ultima seduta, la proposta di legge che detta le norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. Il provvedimento, che era stato annunciato nei mesi scorsi dal presidente Martini, passerà ora all’esame del Consiglio regionale e la legislazione toscana sarà la prima a tutelare i suoi cittadini contro questo tipo di discriminazioni, rendendo così ancora più piena l’attuazione del dettato della Costituzione e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea in materia di uguaglianza e dignità delle persone proclamata a Nizza nel 2000. “Questa è una legge – commenta Martini – che farà crescere il grado di civiltà della nostra società. Vuole sancire diritti, far cadere barriere, dare pieno riconoscimento alle diversità. Quando questo percorso è partito, grazie anche all’iniziativa dell’Arcigay, lo abbiamo subito visto come una feconda occasione di dibattito e di crescita culturale. Oggi – prosegue Martini -, grazie all’approvazione di questa proposta, compiamo il passo più importante e doveroso per un’istituzione: diamo ai risultati di quel confronto la forma della legge. Avevamo preso un impegno e lo abbiamo rispettato”. “Si tratta di una proposta – aggiunge da parte sua l’assessore alla cultura Mariella Zoppi, che ha presentato in giunta il testo - che va incontro, con provvedimenti di servizio ed azioni chiaramente individuate, a tanti problemi derivanti da pregiudizi e fraintendimenti che, purtroppo, ancora esistono in materia di riconoscimento di scelte individuali sull'orientamento sessuale e l'identità di genere. Molti paesi, come la Francia, hanno da tempo compiuto – conclude l’assessore - un lungo cammino in questa direzione e, tuttavia, ogni lunga marcia comincia con un primo, in questo caso, significativo passo”. La legge, tra le altre cose, pone l’accento sull’uguaglianza di opportunità nell’accesso ai percorsi formativi e vieta ai titolari di esercizi pubblici e di attività commerciali di rifiutare, senza un legittimo motivo, le prestazioni del proprio esercizio in base alle discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale.


Claudio Martini

Claudio Martini