Nell'aggiornamento al n. 1285 di Elbareport pubblicato lunedì abbiamo dato conto del convegno sulle prospettive della sanità all'Isola d'Elba organizzato dal locale Lions Club. Completiamo l'argomento in questo numero pubblicando il testo dell'intervento del sodalizio (nonché consigliere del gruppo di minoranza) Roberto Marini. La nostra Associazione, con il dibattito odierno, intende contribuire al mantenimento di un elevato livello di attenzione sull’argomento SANITA’;è una sensibilizzazione rivolta a tutti i soggetti istituzionalmente impegnati nel garantire il diritto alla salute di tutti coloro che risiedono o transitano in un territorio insulare. Già al momento delle disposizioni transitorie per la gestione unificata delle UU.SS.LL., preliminare alla costituzione delle nuove Aziende sanitarie su base territoriale provinciale, la Regione, con la LRT n. 49/94, stabiliva il diritto del cittadino residente nel territorio insulare ad usufruire degli stessi servizi sanitari garantiti agli abitanti del continente. La norma, pure di natura programmatica, ha imposto alle nuove Aziende l’onere del rispetto, in tutti gli atti di organizzazione e gestione, di un principio fondamentale: evitare che gli svantaggi conseguenti a particolari condizioni geografiche possano determinare una minore tutela sanitaria per gli abitanti di quelle zone. Ciò non vuol dire che tutti gli ospedali del territorio regionale o provinciale possano avere lo stesso livello di prestazioni, tuttavia la normativa pone il vincolo della costituzione di percorsi assistenziali appropriati tesi ad evitare che la residenza in territori in condizioni di disagio geografico porti alla conseguenza di mettere a rischio lo stesso principio costituzionale di uguaglianza (art. 3) ed il diritto universale alla saluti (art. 32). A fine è fondamentale disciplinare i rapporti tra i soggetti istituzionalmente deputati al governo dei servizi socio sanitari e cercare di evidenziare le questioni relative ai punti critici dell’organizzazione e gestione dei servizi sanitari stessi sul territorio dell’isola. Rispetto al passato quando le autonomie locali avevano solo la possibilità di esprimere semplici pareri su programmi di attività riservati alla competenza tecnica esclusiva delle strutture professionali aziendali, ora, con le nuove disposizioni normative gli enti locali possono partecipare attivamente al processo di programmazione a livello locale. Le Articolazioni zonali della Conferenza dei Sindaci hanno sulla programmazione, non solo una responsabilità politica, ma un potere di avvio della stessa programmazione, la quale a sua volta deve essere condivisa da tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Il rapporto con le strutture aziendali deve essere tale da garantire una dialettica interna all’interno della quale anche i momenti di difficoltà trovino il modo di una composizione. E’ proprio di questa nuova metodologia nella programmazione, che la nostra associazione ha deciso di portare un contributo cercando, con questo dibattito, di delineare quali sono le criticità e i punti di forza del nostro sistema sanitario, coscienti delle difficoltà che derivano dal fatto di essere un’isola. L’Elba come “PICCOLA ISOLA”, è una realtà particolare in quanto con il flusso turistico estivo passa, dalle 30,000 presenze del periodo invernale, alle 250.000 del periodo estivo; a questo si aggiunge quella che è la realtà elbana: un territorio piccolo ma così articolato che dalle zone estreme ala capoluogo, dove è situata la struttura ospedaliera, si impiegano circa 40 minuti. Quella odierna è una proposta di dibattito, tesa a far emergere le ulteriori necessità di un territorio per cui l’emergenza costituisce ordinaria amministrazione. Tutti sappiamo che, nel tempo, in questo settore sono stati fatti molti passi in avanti basti pensare alla struttura di coordinamento del 118: si è passati da una organizzazione gestita direttamente dai medici ospedalieri che, a turno, facevano la guardia al pronto soccorso, ad una struttura organizzata dotata di figure professionali dedicate che operano nel settore dell’emergenza. In questo quadro giocano un ruolo chiave le associazioni di volontariato con il loro contributo di uomini e mezzi, un contributo determinante al buon funzionamento della complessa macchina dell’intervento sul territorio. L’auspicio della nostra associazione è che il dibattito di oggi, possa contribuire a migliorare tutto ciò che di buono è stato fatto e che, con lo sforzo di tutti, in particolar modo dell’Azienda ASL e delle istituzioni, i cittadini ISOLANI possano avere servizi all’avanguardia a tutela del loro diritto alla salute. Concludo dicendo che non siamo l’unica realtà ad avere delle difficoltà nella gestione delle criticità connesse al territorio insulare è per questo motivo che nel panorama dei rapporti tra il territorio e le Aziende Sanitarie, oggi, si è andato ad inserire un nuovo soggetto: l’ANSPI – ASSOCIAZIONENAZIONALE SANITA’ PICCOLE ISOLE – con l’importante compito di porre in essere un’attività di proposta progettuale avente ad oggetto la soluzione di problematiche connesse al territorio". Sin qui l'intervento di Marini ma resta da segnalare che l'ASL n. 6 ha inviato agli organi di informazione, in giornata di Lunedì 4 Dicembre una breve nota con una precisazione in ordine ad uno degli argomenti trattati nel convegno: la dislocazione della nuova piazzola d'atterraggio dell'elisoccorso a Portoferraio, così come riportiamo qui di seguito "In relazione a quanto apparso sulla stampa del 4 dicembre - recita il comunicato della ASL - relativamente al convegno promosso dal Lions club dell’Isola d’Elba, l'Azienda Usl ritiene opportuno precisare che non ha ancora definito la localizzazione del sito ove sorgerà la piazzola dell’elisoccorso: Sono infatti al vaglio alcune ipotesi e solo alla fine del percorso saranno presentate le conclusioni. Pertanto fino a quel momento qualunque posizione espressa nella questione è da ricondurre ad opinioni personali".
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