Apprendiamo con piacere dal Tirreno di qualche giorno fa che Esa, la società che gestisce il ciclo dei rifiuti all'isola d'Elba, ha predisposto un piano aziendale che prevede un notevole rafforzamento della raccolta differenziata e la produzione di compost per l'agricoltura; apprendiamo anche che l'assessore provinciale alla difesa del suolo e delle coste sta elaborando un progetto per la raccolta e lo smaltimento della posidonia sulle spiagge (un problema che purtroppo, sino ad oggi, si è ripresentato puntualmente ogni anno agli inizi della stagione turistica). A fronte di questi ambiziosi progetti, la situazione relativa alla raccolta e smaltimento dei rifiuti nella nostra isola si sta facendo ogni giorno più drammatica. Lo confermano le bollette per il pagamento del servizio, che quasi ogni anno vengono sensibilmente ritoccate da parte dei Comuni, tanto che ormai i cittadini elbani pagano tariffe che sono più o meno doppie rispetto a quelle pagate nei vicini Comuni della costa livornese (pur facendo tutti parte del medesimo Ambito Territoriale Ottimale). Per quanto attiene specificamente alla nostra categoria, tanto per fare qualche esempio, i campeggi di Portoferraio (che già pagavano cifre ragguardevoli), con il passaggio dalla Tarsu alla Tia, hanno subito in due anni un aumento di circa il 70%; è di pochi giorni fa la notizia di un aumento sensibilissimo (circa il 65%) anche nel Comune di Campo nell'Elba. Dobbiamo anche aggiungere che non ci pare di avere registrato nel servizio un miglioramento qualitativo tale da giustificare un simile incremento delle tariffe. In realtà, tutti conoscono le cause di questi continui aumenti: il fallimento dell'impianto del Buraccio -il cui costo, in base alla decisione di un lodo arbitrale, è stato poi scaricato sugli otto Comuni elbani- e il fatto che non è stato ancora terminato il necessario processo di ristrutturazione (sembra che ciò dovrebbe avvenire entro l'estate); il mancato ampliamento della discarica di Literno (è stato predisposto un progetto, da parte del Comune di Campo nell'Elba, ma i tempi sono ancora molto lunghi). In conseguenza di questo, a tutt'oggi, i nostri rifiuti vengono trasportati e conferiti, con costi elevatissimi, alla discarica di Scapigliato (Rosignano). Le associazioni di categoria, i primi di ottobre, nel corso di un vertice con le autorità, hanno consegnato agli enti responsabili del servizio un documento unitario nel quale, tra l'altro, chiedevano precisi impegni in merito alla realizzazione dei due progetti sopra citati; chiedevano pure che fossero definiti, con una buona approssimazione, i tempi entro cui portarli a compimento e, infine, chiedevano ad Esa di quantificare il "risparmio", in termini di tariffa rifiuti, una volta che le opere fossero completamente realizzate. Veniva stabilito come termine massimo entro cui avere una risposta la fine dello scorso mese di ottobre. Ad oggi, siamo ormai agli inizi di dicembre, nessun ente presente al vertice di inizio ottobre ci ha fornito una risposta. E' venuto l'assessore provinciale Rocco Garufo, è vero, ad illustrarci le linee del nuovo piano provinciale per i rifiuti, in fase di elaborazione. Ma, a parte il fatto che erano assenti sette amministrazioni comunali su otto (era presente solo Portoferraio e per di più con un tecnico), non è stato fatto alcun riferimento agli impegni precisi e concreti che le categorie avevano chiesto nel loro documento. Evidentemente, i nostri amministratori sono impegnati in cose assai più importanti. Eppure, dovrebbero sapere che le imprese (anche le nostre che pagano cifre folli per il servizio di raccolta dei rifiuti) e i cittadini non riescono più a sopportare costi così elevati (tanto è vero che ci risulta ci sia chi minaccia di sospendere il pagamento della tariffa) e che la questione rifiuti è una di quelle problematiche da cui dipende il livello di sostenibilità del "modello Elba".
buraccio rifiuti