In risposta all' articolo apparso lunedì 12 Maggio 2003 su Elbareport e relativo al testo dell’interpellanza al Presidente della Provincia Claudio Frontera da parte del Consigliere Provinciali G.Cariddi Graziani, ci preme sottolineare alcune omissioni in quanto asserito che, a nostro avviso, alterano in modo significativo quanto è realmente accaduto l’11 Maggio 2003. Innanzitutto vogliamo precisare che la nostra azienda da sempre è stata sensibile alle manifestazioni sportive sponsorizzando spesso squadre ed enti e, quando richiesto, andando incontro alle varie esigenze degli organizzatori. Nel caso specifico, su richiesta degli organizzatori, abbiamo sottolineato che le nostre navi effettuano un servizio regolare di linea con la partenza alle ore 17.30 di tutti i giorni. I biglietti emessi riportavano chiaramente l’orario di partenza delle ore 17.30. Non possiamo rispondere di quanto pubblicato dagli organizzatori, ovvero una presunta partenza delle ore 17,45 che non era assolutamente concordata con la scrivente. A differenza del viaggio di andata ove tutti i partecipanti erano presenti sui moli, al ritorno alcune di loro, forse per un errata informazione da parte degli organizzatori, si sono presentati con notevole ritardo. La nave è partita alle 17.38 al termine delle operazioni di caricazione ed oltre all’orario previsto. In prossimità della nave non vi era alcuna persona, né sulla rampa di accesso ad essa all'inizio dell'operazione di chiusura del portellone. Solo successivamente alcune persone che si trovavano distanti dalla nave si sono messe a correre scavalcando le recinzioni di protezione ed a disormeggio ormai avvenuto. Il Comandante non era informato di partire alle ore 17.45 perché non vi era alcun accordo con gli organizzatori per una partenza dedicata. Se i partecipanti fossero stati presenti con un normale anticipo sulla partenza come normalmente avviene per qualsiasi partenza di un mezzo pubblico, sicuramente non ci sarebbero stati problemi. Il Comandante, avvertito dell’accaduto, ha predisposto il proprio personale ad una più attenta sorveglianza dell’area pubblica, proprio per la notevole presenza di bambini a bordo, assistendo anche alcuni di loro Desideriamo confermare, anche se già riportata nella nota della redazione, che la MOBY non percepisce alcun contributo pubblico.
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