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Consiglio Provinciale sulla legalità: successo di pubblico ma si è volato basso

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 29 novembre 2006

Il Sindaco di Portoferraio reduce dalla seduta del Consiglio Provinciale aperto riunitosi al De Laugier sui temi della legalità e della trasparenza amministrativa ci dichiara soltanto "al volo" di aver apprezzato in modo particolare l'intervento del Prefetto di Livorno e quello di uno studente del Cerboni. In effetti forse l'unica vera scossa ad una manifestazione che ha avuto molti tratti rituali è stato Andrea Solforetti a darla con il suo ragionamento che si sviluppava dalla domanda (decisamente retorica): "Sono i giovani a disinteressarsi della politica o è piuttosto la classe dei politici che si disinteressa dei giovani e dei loro problemi?" Il Prefetto di Livorno Giancarlo Trevisone ha affermato che all'Elba la criminalità organizzata non esercita il controllo del territorio così come non lo esercita sulla fascia costiera. Ma che i problemi non manchino Trevisone lo ha ammesso particolarmente quando dopo aver espresso una valutazione del lavoro positivo condotto dalle forze dell'ordine, ha sostenuto che comunque occorre fare di più citando come esempio positivo di "sicurezza partecipata" il progetto di monitoraggio messo in cantiere con l'Amministrazione Comunale di Portoferraio che dovrebbe essere presto definito. Poi altri interventi probabilmente soffocati dai tempi stretti (possibile andare oltre le affermazioni di principio e sviluppare un ragionamento su temi tanto complessi in 5 minuti?) forzata comunque dal numero dei partecipanti "attivi". E se nel senso delle presenze la manifestazione è sicuramente riuscita (la sala del Centro De Laugier risultava gremita) quanto ai contenuti ed al messaggio (alla tensione ideale ci scapperebbe di dire) si è volato molto più basso rispetto alla manifestazione del 25. In particolare gli interventi "continentali" mostravano la corda di una scarsa conoscenza della complessa realtà isolana. Faceva nuovamente capolino la "teoria degli anticorpi" la consolatoria generica constatazione della integrità morale della maggioranza degli elbani che crediamo significhi poco ragionando di contrasto nei confronti delle mafie (anche a Forcella e allo Zen la maggioranza delle persone non possono dirsi mafiose o colluse), e la preoccupazione di non trasmettere allarme ha forse fatto scivolare più di uno verso un ridimensionare un minimizzare fuori luogo.


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