Hanno ricevuto purtroppo conferma le voci pessimistiche che già circolavano da un paio di giorni, sulla sorte di Angelo Gallese, il cuoco piemontese quarantacinquenne che da una ventina d'anni lavorava stagionalmente presso dei ristoranti elbani, e che si trovava in Thailandia dove pare avessse intenzione di aprire con degli amici un ristorante. La Farnesina ha confermato che l'uomo (che da due settimane non dava più notizia di sé, al contrario delle sue abitudini) era stato arrestato dalla polizia tailandese ed incarcerato con l'accusa di possesso di droga, un reato che in quella nazione del sud-est asiatico è punito con pene severissime. Il nostro Ministero degli Esteri ha anche reso noto che si sta lavorando per avere informazioni sulle condizioni in cui versa il connazionale detenuto, e che gli uffici dell'ambasciata a Bangkok si sono già attivati per fornire al Gallese la massima possibile assistenza. Contemporaneamente un gruppo di amici elbani del cuoco con l'aiuto della associazione Amnesty International ha promosso una raccolta di denaro per poter garantire al Gallese un'adeguata assistenza legale.
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