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Contromafie, Ecomostri d'Italia

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 21 novembre 2006

«Il vento dell’illegalità ambientale soffia sempre più forte, un vento che gonfia le vele dei criminali e ammorba ogni angolo del pianeta». È questo, in sintesi, il giudizio di Legambiente sulle ecomafie, neologismo che comprende il vasto mondo della criminalità che lucra grazie al traffico nazionale e internazionale di rifiuti, al ciclo del cemento, al racket degli animali, alle archeomafie (l’aggressione al patrimonio artistico nazionale). Di ecomafie e delle ricadute sul piano economico e sociale si è parlato nella seconda giornata degli Stati Generali dell’Antimafia, nel gruppo di lavoro coordinato da Enrico Fontana, responsabile del settore ambiente e legalità della storica organizzazione ambientalista. Gli interventi arricchiti da testimonianze degli “addetti ai lavori” - Raffaele Del Giudice e Umberto Mazzantini, rispettivamente Legambiente Campania e Legambiente Toscana - hanno offerto una chiara panoramica della situazione nazionale. I dati più allarmanti riguardano i traffici internazionali di rifiuti, che producono un giro di affari di 15 miliardi di euro l’anno. L’incontro è stato soprattutto un momento di confronto e un tavolo di proposte per cambiare una situazione che prospera anche grazie all’indifferenza della società civile. Da più parte è emersa la necessità di elaborare un codice specifico contro le ecomafie. L’intervento di apertura è stato affidato al sostituto procuratore Donato Ceglie, che ha illustrato alcune risposte giudiziarie contro le ecomafie, sottolineando come in Italia ancora oggi manchi il delitto di “cava abusiva”, reato dimostrabile solo «barcamenandosi» con soluzioni giudiziarie come il disastro ambientale. Numerose anche le relazioni delle forze dell’ordine (Pino Bianco, della Dda di Reggio Calabria; Rosario Meo, Maggiore di Vascello, Capitaneria di Porto; Antonio Menga, Tenente Colonnello del Comando dei Carabinieri Tutela Ambiente di Roma; Emilio Errigo, Comandante del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza e Massimo Quagliarella, Capitano dei Carabinieri, Tutela del Patrimonio Culturale), che hanno illustrato ai partecipanti il ruolo specifico in cui sono impegnate nel contrasto alle mafie. Unanime l’esortazione di tutti i relatori a non delegare il controllo della legalità esclusivamente alle forze dell’ordine, alle procure o alle associazioni di volontariato. Tutti possiamo fare qualche cosa per difendere il nostro patrimonio ambientale e architettonico, perché le ecomafie sono la realtà che ci circonda quotidianamente. Quando si parla di ecomafie, infatti, parliamo di imprese quotate in borsa, di ditte di trasporti conniventi, di bracconieri, di trafficanti di specie protette, di ladri di opere d’arte contenute nelle chiese. (NDR a conclusione dei lavori del seminario è stato stilato un "manifesto" che pubblichiamo nella sezione "approfondimento")


Umberto Mazzantini n.

Umberto Mazzantini n.