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GOMORRA - Roberto Saviano -

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 11 novembre 2006

ROBERTO SAVIANO Gomorra Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della Camorra «I clan di Camorra non hanno bisogno dei politici come i gruppi mafiosi siciliani, sono i politici che hanno necessità estrema del Sistema (…) soprattutto in provincia, nei paesi dove i clan hanno bisogno di sostegni militari, di coperture alla latitanza, di manovre economiche più esposte, le alleanze tra politici e famiglie camorristiche sono più strette.» Non si nasconde Saviano, ripropone nella sua opera prima la stessa linea del giornalista d’inchiesta, non si nasconde dietro le pagine di un romanzo-documento che oltrepassa la cronaca romanzata ( es. “Romanzo criminale” di De Cataldo), e la ripetitività del pamphlet giudiziario alla Travaglio. Saviano traduce la sua ansia di reporter sulla notizia e il suo senso di appartenenza ad una città e alla sua gente, in un documento completo, modulando emozioni personali, dati processuali, voci di strada e esperienze dirette, scrive come se, saturo di tutta una serie di conoscenze, fosse inevitabile renderle pubbliche, quasi a mediare, attraverso il confronto con gli altri, il peso della frustrazione. Scrive come sentisse su di sé il peso della vergogna collettiva che avvolge una parte di Italia, o almeno così dovrebbe essere, mentre invece a patirne il disagio è chi non vuole arrendersi e denuncia, o chi non sa come difendersi e finisce al sanatorio per malati mentali, come le madri di figli senza futuro di Scampia. E’ difficile per chi ha mai vissuto la Campania in prima persona capire cosa questo libro possa rappresentare, ma bastano i commenti dei lettori su internet per rendersi conto dell’ansiosa ricerca di un’opportunità. Un modo come un altro per non sentirsi dimenticati, anche solo un grazie di aver parlato, di avere detto tutto fino in fondo. Per esempio che spesso i morti per strada sono solo la punta dell’iceberg, una guerra fra poveri a contendersi le briciole dello spaccio, del pizzo al fruttivendolo o delle rapine ai tabaccai, mentre gli affari veri, il Sistema, li fa altrove: «Le aziende dei clan hanno determinato piani regolatori, si sono infiltrate nelle ASL, hanno acquistato terreni prima che fossero resi edificabili e poi costruito in subappalto centri commerciali, hanno imposto feste patronali e le proprie imprese multiservice, dalle mense alle ditte di pulizia, dai trasporti alla raccolta dei rifiuti.» Personaggi dai nomi affascinanti sembrano manifestarsi sulle pagine di un copione, ma è cronaca fino in fondo, o forse è davvero un film, perché solo al cinema si può gridare in faccia alla famiglia Schiavone, a Caserta, di sparire mentre i politici minimizzano e denunciano incauto allarmismo. Come alla consegna del premio Siani, quando la Iervolino sputa sulla memoria del giornalista giustiziato dalla Camorra e sul futuro di Saviano, manifestando « la stima e la più viva solidarietà per le intimidazioni subite », senza però dimenticare di precisare: « A chi continua a sporcare ogni cosa di questa città pensando di aiutare Napoli dico ancora, vergogna! ». Vergogna di che cosa Iervolino? Di avere stravinto al primo turno pur governando molto, molto male una città come Napoli? Quando gli avversari politici facevano cappotto in Sicilia c’era dietro la Mafia. E ora invece in Campania? Caporali, cocaina, spazzatura. Sempre gli stessi fanno affari, sempre gli stessi stabiliscono chi deve essere eletto. Il Sistema è ovunque, fattura miliardi e si espande grazie a complicità e omertà. Non è casuale, che tristezza, il silenzio assordante dei vari deputati eletti nei collegi Napoli-Caserta, mentre i parenti del boss (questo sì in puro stile don Vito Corleone) si appuntano i nomi di chi applaude troppo le parole del giornalista rompicoglioni. Almeno una volta le apparenze si mascheravano. Ora l’oblio è preludio di ammazzamento, un modo come un altro di morire prima di essere ammazzati. Per questo il libro di Saviano merita di essere letto e proposto, perché l’autore abbatte un muro di connivenze dirette e di opportunità indirette, il suo lavoro non ha connotazione politica, si spinge dentro i fatti, sprofonda nel mondo in cui è nato, nell’omertà voluta o inevitabile, infila le dita nei buchi intimidatori di Kalashnikov sulle vetrine e nelle sentenze a volte inutili dei Tribunali. Ma il Male, come si sa, è sempre da un’altra parte, non ci appartiene finché qualcuno non ce lo sbatte brutalmente in faccia. La cosa più triste: Saviano sotto scorta? Bertolaso sotto scorta? Iervolino sindaco? L’esercito a Scampia? No. I rifiuti di Frattamaggiore approdano in Sicilia. E il cerchio si chiude. Michele Castelvecchi ROBERTO SAVIANO Gomorra Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della Camorra Mondadori – Strade Blu – € 15,50


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