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I DS: né minimizzare né creare allarmismi sulla mafia all'Elba

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 11 novembre 2006

Il dibattito e le analisi sulla legalità che in questi giorni le forze politiche, sociali ed economiche elbane stanno affrontando, merita un’attenta riflessione per evitare il rischio di scadere in una discussione di parte o, peggio ancora, in una discussione sterile che alla fine lascia il tempo che trova e non produce alcun effetto concreto. Il problema della legalità all’Elba non può essere minimizzato come fanno alcuni esponenti o forze politiche del centrodestra, né deve essere caricato di toni apocalittici come fanno altri che in questo modo forse cercano primogeniture che non servono ad affrontare il problema e a risolverlo per il giusto verso. L’incontro di mercoledì pomeriggio presso la sala della Provincia è stato importante e positivo sotto molti aspetti, sia per il dibattito, sia per le iniziative messe in campo: il prossimo Consiglio Provinciale si svolgerà a Portoferraio per discutere di legalità, la tappa della Carovana Antimafia porterà all’Elba esponenti dell’Associazione Libera e della Commissione Antimafia. Fatti di non poco conto che dimostrano attenzione seria, verso un problema molto serio. La presenza numerosa e qualificata all’incontro di mercoledì sta a dimostrare la consapevolezza e la preoccupazione per quanto sta accadendo, ma anche la voglia di unirsi, di organizzarsi, per contrastare un fenomeno che sta screditando l’immagine della nostra isola. Non si possono dare giudizi trancianti su analisi diverse dalle proprie e accusare chi è intervenuto di scarsa conoscenza della realtà e dei fatti. Il documento delle categorie economiche è un fatto importante che deve essere valorizzato e condiviso. Lo facessero in altre zone del Paese dove ricatti e attività delinquenziali sono all’ordine del giorno! Ciò dimostra che il tessuto produttivo elbano è sano e c’è la volontà di reagire ad atti malavitosi, che non devono essere sottovalutati. Al contrario questi sono fatti che stanno alla base dello sviluppo della cultura mafiosa. Tuttavia non si può affermare che l’Elba sia infiltrata da Cosa Nostra o da “O’ Sistema”, nuovo nome della Camorra, anche se vi sono ambienti delinquenziali che sono contigui a questi modelli criminali, che dobbiamo contrastare con forza tutti, Istituzioni, forze economiche e sociali, forze dell’Ordine. Dobbiamo dare risposte non solo sotto l’aspetto repressivo ma anche affrontando i problemi aperti che sono economici e sociali, che riguardano le aspettative giovanili ed il superamento di un disagio di tanti ragazzi ai quali la “bassa stagione” riserva soltanto solitudine ed è necessario dare risposte anche a coloro che vogliono iniziare un lavoro in proprio e trovano enormi difficoltà nell’accesso al credito e nell’aiuto istituzionale. Questo è il modo che riteniamo più consono per contrastare coloro che vorrebbero l’Elba omologata ad altri territori dove il “pizzo” e l’usura sono all’ordine del giorno. Per questo tutti, senza divisioni ideologiche, dovremo impegnarci nei prossimi giorni per la riuscita di una mobilitazione che onorerà certamente l’Elba.


Cielo plumbeo su mare bis

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