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Preparando le iniziative antimafia si è discusso in sala della Provincia

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 09 novembre 2006

Alla riunione tenutasi Mercoledì pomeriggio presso la Sala della Provincia a Portoferraio, organizzata dopo gli ultimi arresti per mafia compiuti all’Elba, erano presenti al tavolo dei relatori oltre al Presidente della C.M. Danilo Alessi anche il sindaco di Portoferraio Roberto Peria (unico presente in sala tra gli otto sindaci dei comuni elbani), l’assessore alle politiche sociali Cosetta Pellegrini, il giovane Fabiani per l’associazione Libera (quella che fa capo a Don Ciotti e Rita Borsellino), ed il presidente ARCI val di Cornia Elba Pineschi . Ben rappresentate erano le associazioni di categoria, i sindacati e varie forze politiche, sociali ed economiche. I partecipanti (tra i quali c'era anche il Presidente della Banca dell’Elba Bartolini) non provenivano solo dalla realtà insulare, ma anche dal continente, a testimoniare la necessità di rimanere il più possibile uniti per creare nell’intero comprensorio gli anticorpi necessari a contrastare l’illegalità. Quella di ieri era solo una riunione propedeutica a varie iniziative antimafia. Per il 23 è infatti previsto all’Elba una seduta straordinaria del consiglio provinciale contro la criminalità organizzata e per il 25 si sta organizzando la “carovana antimafia” una somma di iniziative a cui tutti i cittadini saranno invitati a partecipare, ci sarà anche l’on. Lumia (presidente della Commissione Antimafia alla camera dei deputati). Gli interventi dei presenti hanno sottolineato che la necessità di una presa di coscienza della pericolosità dell’illegalità che da tempo interessa l’Elba. La mafia, è stato da più parti affermato si inserisce in territori ricchi per potenzialità turistiche e quindi economiche approfittando della debolezza della società civile (spesso legata ad oggettive difficoltà lavorative), alle carenze della politica ed a quelle della pubblica amministrazione. Inoltre la nostra isola da tempo è zona a rischio oltre che per la sua appetibilità economica anche per la presenza di un ex carcere di Pianosa e dell’ancora attivo carcere di Porto Azzurro strutture che da sole hanno indotto la creazione di un tessuto permeabile al crimine organizzato. Roberto Peria, prendendo anche atto della buona partecipazione di pubblico, ha fatto notare che la situazione di criticità era già stata denunciata nel 2004 quando Piero Grasso (allora procuratore di Palermo ora a capo della DIA) intervenne con la Fondazione Caponnetto ad una iniziativa sulla legalità al Centro De Laugier davanti ad un pubblico di una trentina di persone, in buona parte costituito dalla nutrita scorta di agenti che accompagnava il magistrato siciliano. Un allarme lanciato quando ancora non si erano palesati in tutta la loro gravità i reati contro la Pubblica Amministrazione, né contro l’ambiente/il territorio (incendi vari) , né per usura. A proposito di quest’ultimo reato sentite prese di posizione ha suscitato l’intervento di un imprenditore edile di Campo, che ha sottolineato la difficoltà di perseguire le vie della legalità, quando i meccanismi del sistema bancario fanno diventare vantaggiosi i ricorsi ai prestiti degli usurai. Un intervento al quale con toni diversi da più parti è stato risposto che il meccanismo di infiltrazione della mafia si sostanzia proprio di queste debolezze: rispondere a difficoltà economiche che appaiono come ingiustizie con soluzioni che si propongono come apparentemente più vantaggiose ma che sono profondamente più ingiuste per il singolo e per la società. L’intervento dei sindacati ha posto in evidenza che la difesa del lavoro coincide con la difesa della legalità. Dagli altri contributi alla discussione è emerso un quadro della mafia nello specifico elbano che non è solo quella dei camorristi, dei morti ammazzati, ma è quella che vuole controllare il mercato legale. Per evitare questo –si è affermato - occorre un recupero dell’etica, occorre che ognuno faccia al meglio il suo mestiere. Serve una società civile ed economica forte in grado di dare ai ragazzi che all’Elba vogliono costruire il loro futuro (come ha ricordato un’insegnante dell’istituto comprensivo di Marciana Marina) un’isola rispettosa dei valori della legalità che vanno di pari passo con il rispetto dell’ambiente (l'edilizia abusiva è risultato essere uno dei settori su cui la mafia investe maggiomente) e con la creazione di un sano tessuto sociale garantito anche da efficaci politiche di lavoro.


Antimafia assemblea novembre 2006 a

Antimafia assemblea novembre 2006 a