Due errori politici di segno opposto non producono una cosa giusta. Non si può certanente dire che la vicenda delle nomine nel Direttivo dell'Ente Parco sia finita nelmigliore dei modi possibili. A nostro modo di vedere ha sbagliato il centrodestra a non esplicitare la sua candidatura, dal momento che chiedeva la collaborazione del centrosinistra per eleggere un suo rappresentante (si fosse anche limitata la collaborazione nel concentrare i voti su soli quattro candidati di centrosinistra), ha sbagliato il centrosinistra a votare su cinque nominativi producendo ineluttabilmente una rappresentanza della comunità del parco monocolore, che se non viola il dettato della 394 ne tradisce almeno lo spirito. La via di uscita il centrosinistra l'avrebbe anche avuta, di fronte all'ostinazione del centrodestra a non presentare il suo candidato, ed era la via della logica, quella di scegliere un rappresentante in campo avverso, scelta facile, dal momento che c'era in corsa un'isola sede di un'amministrazione comunale, il cui territorio è all'85% Parco, guidata dal centrodestra: Capraia. Capraia come Giglio dovevano trovare rappresentanza, era la cosa più giusta, anche se questo avrebbe comportato necessariamente che fossero solo tre i comuni elbani ad entrare nel direttivo dell'Ente Parco. Chiaramente in questa vicenda c'è chi è stato "pollo" e c'è chi è stato "mardola", ma a fare politica nel senso più pieno e nobile del termine non giova tanto l'essere degli sprovveduti quanto le furbate. Ancora una volta, a nostro avviso, questa classe di amministratori ha complessivamente fatto una pessima figura.
Capraia porto aerea