Per qualcuno la presenza endemica di un insetto in un luogo geografico può apparire come un fatto privo di significato, per altri addirittura una occasione per fare della gratuita ironia. Ma menare vanto della propria ignoranza è vezzo antico. Invece acquisire coscienza della presenza di un'altra forma biologica in un ambiente come quello elbano già estremamente ricco e diversificato è una cosa di grande importanza, in un mondo in cui le specie per le nefaste inquinanti attività umane tendono a scomparire. Per questo risulta preziosa l'attività documentativa di Ornella Casnati, del direttivo di Legambiente, una fotografa-naturalista dilettante che riuscendo a collegarsi con il mondo accademico ha compiuto una serie di scoperte che ci fanno (tutti) più ricchi. Dell'ultimo lavoro di Ornella ci parla una nota della sua associazione. Aumentano ancora le specie di farfalle elbane, stavolta Ornella Casnati, del direttivo di Legambiente ha fotografato un grosso e vistoso bruco (quello ritratto nella "originale" foto elbana a destra) di Cossus cossus, il cui nome italiano, “Rodilegno rosso”, la dice lunga sulla natura di questo lepidottero. Si tratta infatti di un insetto xylofago, vale a dire che si nutre del legno di numerose specie arboree, pioppi soprattutto, ma anche piante da frutto, querce, castagni, platani e altre latifolie, causando una perdita di vigore nelle piante. Per il mimetismo perfetto nella sua forma adulta (a cui si riferisce la foto di repertorio in basso a sinistra) è di difficile reperimento, ma anche allo stadio di bruco non si può facilmente scoprire, poiché l'unico momento in cui esce allo scoperto è quando, ormai adulto, va alla ricerca di terra friabile per trasformarsi in crisalide. Forse per questa ragione è la prima volta che viene avvistato all'Elba e, secondo il Dottor Leonardo Dapporto, ricercatore del Museo di Storia Naturale e del Territorio di Pisa, si tratta anche della prima segnalazione per l'arcipelago toscano. Nella sua forma adulta si presenta come una farfalla di 7, 8 centimetri, di colore grigiastro con disegni che imitano le screpolature della corteccia delle piante. Privo di apparato boccale non è in grado di nutrirsi, come molte altre specie di lepidotteri notturni e non è dunque in grado di causare danni. Ma il grosso bruco, che raggiunge gli 8 o 9 centimetri a maturità, scava gallerie nelle piante durante tutto il suo ciclo di vita, che dura almeno due anni.
ornella casnati legambiente
cossus cossus rodilegno rosso bruco
cossus cossus rodilegno rosso farfalla