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A Sciambere veicolare dei presciutti

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 29 ottobre 2006

In un antico "A Sciambere" o forse ancora prima, in un corsivo scritto su un'altro giornale, raccontammo la spassosa storiella del "steveno bene come steveno pendiconi come d'ereno", che comunque vi ripropiniamo. Orbene, molti anni fa, dopo che aveva ammazzato il maiale, un contadino aveva appeso al soffitto della cantina a stagionare i prosciutti che ne aveva ricavato. Il figlio però cominciò a dire che così appesi si sarebbero seccati troppo e insisté fino a convincere il genitore a rimuovere i prosciutti e disporli appoggiati su una scansia più in basso. Ma accadde che uno dei prosciutti, decisamente più a portata di mano, fosse sgraffignato da una mano ignota. Fu allora che il contadino pronunciò la sua storica frase: "Steveno bene come steveno pendiconi come d'ereno!" (in italiano "Stavano bene come stavano, appesi dov'erano!"). Ordunque cari lettori, al cospetto delle nuove misure sul traffico cittadino, che dopo infinite discussioni, proteste, bandiere gialle, minacce di serrate, esperimenti e controesperimenti, schemi circolatori con lo scappellamento a destra e controscappellamento a sinistra, dopo mancamenti e bolleggiumi, sembrano decisamente puntare a qualcosa che somiglia moltissimo allo stato delle cose com'erano un tempo, prima di tutta questa marea d'incazzature, non è che poi ci ritroveremo a constatare che "steveno bene come steveno pendiconi come d'ereno"?


traffico nuovo  piazza

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