Vedo che l’onorevole Francesco Bosi, sindaco di Rio Marina, che negli ultimi mesi si è distinto, come costume dell’Udc a livello nazionale, nel minimizzare la pericolosità delle infiltrazioni mafiose e camorristiche all’Elba e degli atti intimidatori ad esse evidentemente legati, dice che su Capo d’Arco, dove il parco nazionale ha bloccato 1.000 mc di cemento sulla scogliera, Legambiente “s’ispira a una logica precisa: la difesa di interessi particolari e di una rendita di posizione”. Devo dire che ci siamo veramente rotti le scatole di queste reiterate insinuazioni di un uomo che ha ricoperto anche cariche nel governo della nazione. L’onorevole Bosi ha il dovere civile e politico di dire, finalmente ed una volta per tutte, quali siano quegli interessi a cui soggiacerebbe Legambiente, magari facendo i nomi di chi eventualmente ci pagherebbe, altrimenti si taccia e la smetta di diffamare. Ma il Sindaco di Rio Marina dovrebbe anche spiegare se pensa davvero che gli elbani siano un branco di idioti che credono che 16 costruzioni per 333 mq (21 mq. di media e qualcuna molto di più), in muratura e con finestre e porte si possano definire “cabine a servizio della balneazione” e come mai quelle strutture, da realizzare attraverso un Piano Particolareggiato di Interesse Pubblico ampliato ad hoc, si dovevano realizzare dentro il Parco Nazionale e come servizi per un tratto di costa completamente privatizzato e interessato da estesi e noti abusi anche sul demanio.
Umberto Mazzantini n.