Finalmente è stata colpita l'attività mafiosa che da tempo stava inquinando l'economia e il vivere sociale dell'Isola d'Elba. Gli ultimi sviluppi segnalano però che la rete malavitosa ha infiltrato pesantemente la realtà locale. Ad onore del vero già in tempi non sospetti avevamo lanciato come PRC il nostro appello alla politica e alla società civile affinché l'Elba reagisse. Siamo rimasti inascoltati e in molti ci additarono come fanatici e diffamatori della società elbana. Destino che abbiamo condiviso con altri, basti pensare all'accoglienza riservata ai gridi d'allarme della Fondazione Caponnnetto che videro la pronta reazione di Prefetti e Vice Prefetti, inquirenti e avventati sindaci (ricordiamo l'exploit di Bosi) rassicuranti nell'affermare che tutto era esagerato, che l'Elba era pulita e la situazione assolutamente sotto controllo. La gente elbana sapeva che non era così. Oggi la situazione è grave e richiede una dura risposta a ogni livello. In primo luogo, la politica deve giocare il suo ruolo, nella società civile e nelle istituzioni. Chi è impegnato nelle Amministrazioni locali deve vigilare e combattere contro il cancro mafioso che avviluppa l'Elba. Prendiamo atto che finora non è andata così, ma che purtroppo si è assistito a un atteggiamento assolutamente non adeguato a quanto stava accadendo sotto gli occhi di tutti. Tanti amministratori, tanti politici, tanti funzionari comunali hanno fatto finta di non vedere e di non sapere. Non possiamo che dare ragione al Sindaco Peria quando afferma che “a livello politico non ci sono state risposte adeguate”. E' grave dirlo, ma purtroppo abbiamo la netta sensazione che in alcuni casi vi sia stato quel “voltarsi dall'altra parte per non vedere” che è l'anticamera naturale della connivenza e dell'omertà. E il tessuto economico non è stato da meno. Le connessioni tra le attività criminali oggi venute alla luce e il sistema locale cominciano ad essere evidenziate dalle indagini dell' antimafia. E' assolutamente credibile che altre organizzazioni stiano operando sul territorio. Ci auguriamo che le indagini non si fermino e che non si guardi in faccia a nessuno. La nostrana mafia “dei colletti bianchi” deve essere debellata. Ad ogni livello, compreso quello delle connivenze finanziarie e bancarie. La politica cominci a giocare quel ruolo che finora non ha giocato. IL SILENZIO DI QUESTE ORE E' ASSORDANTE. Dopo tanto accapigliarsi per le poltrone del Parco. I politici che non se la sentono possono farsi da parte. Come afferma Peria: “il coraggio è un pre requisito per governare”. Il Partito della Rifondazione Comunista chiederà con forza che dei fenomeni mafiosi presenti sull'Elba si discuta nelle sedi istituzionali, a cominciare dai Comunali comunali.
tre scimmiette