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Controcopertina: Un popolo all’ Alzheimer

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 21 ottobre 2006

Egregio Direttore, non so se ha seguito la storia della declassificazione dei conti pubblici dell’Italia da parte delle due agenzie di rating Fitch e Standard & Poor´s. Berlusconi ha subito detto che è una vergogna e che Prodi se ne deve andare, magari accompagnato dai fischi dei buoni cattolici che ha cammellato a contestarlo davanti al Papa che un minuto prima aveva detto che la Chiesa non deve fare politica. Aspettiamo che Ruini si incazzi…. La cosa (quella della declassificazione) sarebbe assurda in qualsiasi paese civile e sensato: è chiaro come il sole che Fitch e Standard & Poor´s non si riferiscono alla situazione dei conti pubblici attuali ma a quella disastrosa, e con tanto di vari certificati internazionali, che ci ha lasciato il duo delle meraviglie Berlusconi-Tremonti, con addirittura cantieri aperti senza soldi per mandarli avanti e opere pubbliche per 179 miliardi ma con una copertura di solo di 59 miliardi. Insomma ci avevano preso per il culo 5 anni di fila, e in questo casino, mentre ballavano su una voragine di cui sapevano benissimo la profondità del chilometrico fondale, ci trattavano da scemi promettendoci abolizione dell’Ici, ponti sullo Stretto, dentiere gratis e pensioni raddoppiate. A momenti vincono, perché agli italiani piacciono molto due cose: sentirsi raccontare le favole ed evadere le tasse. Poi però vogliono ospedali che funzionano, assistenza sanitaria gratuita, treni in orario, traghetti pubblici, scuole tipo Svezia e pensioni baby. Ma Berlusconi, tra gli applausi e il silenzio dei commentatori super partes che si scandalizzavano quando le stesse cose le diceva la sinistra rivolta a lui (a quanto pare a ragione), dice che Prodi ora se ne dovrebbe andare per quello che Berlusconi ha combinato insieme al genio Tremonti e dice che questa finanziaria non basta (che vuol dire che dovrebbe tagliare ancora di più i servizi). Intanto però il centrodestra presenta migliaia di emendamenti in favore delle corporazioni che soffocano l’Italia e blandisce nuovamente gli evasori, i condonati ed i condonabili e li porta in piazza a fischiare, chiedendo di fare esattamente il contrario di quanto chiedono Fitch e Standard & Poor´s per far risalire la china all’Italia. Berlusconi dice addirittura che in Italia siamo al regime, allo Stato di Polizia (sembra che la tesi sia molto condivisa dal dottor Marandino), ma lei se li ricorda, Egregio Direttore, gli scandalizzati commenti dei suoi colleghi dei grandi giornali borghesi e “indipendenti” quando Umberto Eco disse le stesse cose del Cavalier Bellachioma? Se lo ricorda lo scandalo virginale, l’orrore, e la corsa da destra a sinistra, a cominciare da Baffino Findus D’Alema, a dire che era una scemenza parlare di regime in Italia solo perché il capo del governo controllava tutte le televisioni e teneva per le palle tutta l’economia? Ora tutti tacciono e la parola regime addirittura va bene per questo governo mortadella che più che uno Stato di Polizia sembra un’eterna e litigiosa riunione domenicale di famiglia italiana. Sembra il regime delle fettuccine al ragù. Forse questo paese di smemorati, che ha cancellato la sua storia tragica del fascismo e insozza l’unico barlume di nobiltà, la Resistenza, in un’epoca di vigliaccheria da strapaese che tanti strascichi a lasciato nel carattere degli italiani, si sta trasformando in un paese all’Alzheimer, che dimentica che solo ieri una banda di incapaci, neofascisti e razzisti ha portato l’Italia sul bordo del baratro economico, dimentica Parmalat, Cirio, la Fiat, Telecom, dei coraggiosi imprenditori rovinaimprese e dei supermanager rampanti rovinAlitalia che oggi ci dicono che dovremmo star peggio per farli star meglio, dimenticano che solo l’essere in Europa e l’euro ci hanno salvato da un destino argentino... e intanto lorsignori stappavano champagne in Costa Smeralda con Putin e Apicella e toccavano le chiappe alla sgallettata bona da fare assumere in Rai a spese nostre.


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