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SIR DI SCHIOPPARELLO - L’incendio doloso ha distrutto il cuore della zona umida

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 20 ottobre 2006

Le conseguenze dei ripetuti incendi dolosi appiccati al Sito di Importanza Regionale (SIR) Zone umide del Golfo di Mola e di Schiopparello (B07 – IT5160101), hanno portato alla quasi completa distruzione di Mola (all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano) e hanno pesantemente lesionato il cuore dell’area umida di Schiopparello/Le Prade che la Provincia di Livorno intenderebbe destinare ad Oasi da ormai troppi anni. Per quanto riguarda i danni subiti dalla zona umida di Schiopparello le foto che alleghiamo parlano da sole. L’ultimo tentativo di incendi aveva bruciato solo un prato secco e si era fermato lungo il fosso, al margine del canneto, questa volta il fuoco è stato appiccato dall'altra parte del fosso, dietro ai tamerici costieri, proprio dove c'era il cuore della zona umida, dove fiorivano gli iris di palude e il galium palustre e il papavero delle sabbie, tutte specie protette dalla legge regionale 56/2000 (Norme per la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna) in base alla quale è stato istituito il SIR. Un sito spesso ripulito dai rifiuti dai volontari di Legambiente e che ospitava numerose specie protette di uccelli nidificanti (come la rara Sterpazzola di Sardegna), rettili, anfibi (tra i quali la raganella tirrenica e il Rospo smeraldino) ed invertebrati rari ed endemici. L’incendio ha fatto pulizia delle fatiscenti baracche abusive tante volte segnalate da LEGAMBIENTE - e che probabilmente hanno contribuito ad alimentare le fiamme - ma il suolo va bonificato da vetro e plastica fusi. Particolarmente desolante è l’aspetto dello stagnetto, il cuore dell’area umida che è stato completamente bruciato. Incendiate anche molte tamerici, anche se si è salvata la pianta simbolo della spiaggia: la grande e contorta tamarix africana spesso che si trova spesso fotografata nei libri che illustrano flora e natura dell’Elba. Per il resto, non si vede più nulla, non c'è più nessun rumore di animali. LEGAMBIENTE chiede alla Regione Toscana che ha istituito il SIR, alla Provincia di Livorno che vorrebbe trasformare quel SIR in Oasi, ed al Comune di Portoferraio che ha posto precisi vincoli ambientali per quell’area, un pronto intervento di bonifica e di ripristino dell’area umida e l’avvio reale delle misure di salvaguardia contenute nella scheda del SIR Zone umide del Golfo di Mola e di Schiopparello relative alle norme di attuazione della Legge regionale 56/2000 e che si allegano e l’istituzione dell’Oasi, in accordo e collaborazione con i proprietari dei terreni interessati.. 315 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 32 del 11.8.2004 SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR) B07 Zone umide del Golfo di Mola e di Schiopparello (IT5160101) Tipo sito SIR non incluso nella Rete Natura 2000 (…) PRINCIPALI MISURE DI CONSERVAZIONE DA ADOTTARE Principali obiettivi di conservazione a) Tutela, ripristino in uno stato di conservazione favorevole e, se possibile, ampliamento delle residue zone umide (E). b) Mantenimento e ricostituzione di un mosaico formato da sufficienti estensioni di diverse tipologie di vegetazione (alberature, formazioni elofitiche, prati umidi, specchi d'acqua) (E). c) Riduzione degli impatti diretti e indiretti delle attivitàantropiche e dell'isolamento delle zone umide (M). d) Controllo/eradicazione delle specie alloctone (M). Indicazioni per le misure di conservazione - Progettazione e attivazione di programmi complessivi di recupero ambientai e delle zone umide, tali da garantire adeguati livelli di qualità e quantità degli apporti idrici e riduzione dei fenomeni di interrimento (E). - Gestione della vegetazione delle aree umide e delle zone circostanti, al fine di raggiungere l'obiettivo di conservazione di cui al punto "b"; gli interventi devono interessare ogni anno solo una porzione della zona umida (1/3 - 1/4) e non devono essere effettuati durante i mesi compresi fra gennaio e agosto, per non compromettere la riproduzione degli anfibi e degli uccelli (E). - Rimozione dei rifiuti solidi presenti e controllo degli scarichi abusivi (M). - Avviamento di azioni di divulgazione/sensibilizzazione finalizzati a ridurre gli impatti derivanti dal carico turistico estivo (B). - Avviamento di azioni per il controllo della fauna alloctona invasiva (B). Necessità di Piano di Gestione specifico del sito Scarsa. Appare invece necessaria l'elaborazione e l'attuazione di progetti di recupero naturalistico complessivo di entrambe le aree (per Mola un simile progetto è stato elaborato dall 'Ente Parco e sono stati avviati gli interventi previsti). Necessità di piani di settore Appare utile definire, dopo l'intervento di recupero, un protocollo di gestione (relativo in particolare agli aspetti idraulici e vegetazionali) per ciascuna delle due zone umide.


incendio prade 2006 cigno 1

incendio prade 2006 cigno 1

incendio prade 2006 cigno 2

incendio prade 2006 cigno 2

incendio prade 2006 3 cigno

incendio prade 2006 3 cigno

incendio prade 2006 cigno 4

incendio prade 2006 cigno 4

incendio prade 2006 cigno 5 come era

incendio prade 2006 cigno 5 come era