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Troppi rifiuti per l'Elba

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 08 maggio 2003

Ognuno di noi produce (nelle ipotesi meno catastrofiche) 550 kg l’anno di rifiuti, in media 1,5 kg al giorno. Nell’ambito di ogni provincia, per il 2003 è obbligatorio arrivare ad almeno il 35% di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti raccolti, ma i comuni elbani sono fermi soltanto al 6%. Questa è la fotografia in numeri delle montagne fumanti di spazzatura che ognuno di noi, con minimi accorgimenti, può contribuire a ridurre significativamente. Con il seminario promosso mercoledì 7 maggio dalla USL 6 per il progetto “ Organizzazione del rispetto della vita ed ecoturismo” la dottoressa Antonella Grilli dell’ARPAT di Piombino ha illustrato l’iter complesso che coinvolge il ciclo di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali, riallacciandosi alla situazione elbana degli impianti di Buraccio e Literno. “Se si pensa –ha detto la Grilli – che gli imballaggi rappresentano il 40% del volume e il 30% del peso totali, ci accorgiamo che possiamo fare molto per ridurli, a partire dal momento in cui acquistiamo un prodotto, preferendo merci con confezioni più "snelle", fino al loro riutilizzo per altri usi domestici". La gestione dei rifiuti a livello comprensoriale elbano, relativa alle percentuali di recupero di alcuni materiali conferiti in discarica, finora non sta rispettando i parametri di previsione della Provincia, e se anche sull'Elba gravano costi aggiuntivi dovuti alla sua insularità, l'Assessore Provinciale alle Politiche Agricole Franco Franchini ha dichiarato che "esiste il principio di sussidiarietà per il quale l'Elba può trarre benefici dalla sua appartenenza all'ATO (Ambito Territoriale Ottimale, che coincide in pratica con il territorio provinciale) perchè in questo modo i costi possono essere ripartiti su un territorio più ampio, senza nulla togliere alla sua autonomia". La dottoressa Grilli ha poi illustrato il ciclo dei rifiuti elbani che dopo una prima lavorazione nell'impianto del Buraccio finiscono in quello di Literno, il quale, dai rilievi effettuati dall'ARPAT, sta conducendo una gestione corretta, ma rimangono i problemi legati alla riduzione delle volumetrie. Il Dott. Santoro, promotore del progetto U.S.L., al termine dell'incontro, ha ricordato ai presenti come il rapporto con gli oggetti debba essere un rapporto d'uso e non di identificazione, affinché non diventi un meccanismo distorto che ci allontana da noi stessi. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 14 maggio nella Sala della Provincia, dove è prevista la presenza dell'Assessore provinciale Marco della Pina il quale, a causa di impegni sovrapposti, non ha potuto partecipare al seminario del 7, e l'intervento sull'"ecologia delle acque" del Dr. Giacarlo Sbrilli dell'ARPAT di Piombino.


discarica literno

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