Ci stanno giungendo diverse segnalazioni di distruzioni di nidi di “rondini”, in particolare nella zona della Pila, ma la stessa incivile usanza sembra essere attuata in altre località elbane. I nidi vengono distrutti perché “sporcano”, anche questo assurdo comportamento è tra le cause della rarefazione delle “rondini” all’Elba e in Italia. Nei paesi civili le rondini si proteggono e si incoraggia la loro nidificazione, anche perché eliminano milioni di insetti. La Rondine (Hirundo rustica, quella con la gola rossa) è ormai difficile da vedere all’Elba, la Rondine rossiccia (Hirundo daurica) sembra nidificante nell’Arcipelago solo all’Elba ed è considerata a rischio di estinzione, tanto da essere inserita nella Lista Rossa dei vertebrati italiani. I vandalismi ormai si rivolgono verso i nidi dei Balestrucci che fanno un nido sferico di fango con un piccolo buco di accesso sul bordo superiore. Il Balestruccio (Delichon urbica) non è una vera e propria rondine, appartiene ai Passeriformi, famiglia dei Ploceidi, si distingue per il groppone e il ventre totalmente bianchi. Il dorso e nero-azzurro, la coda è corta e poco forcuta. Un animale utile e bello, con una complessa vita sociale e che ciba ancora i giovani in volo dopo che hanno lasciato il nido, un piccolo uccello che, dopo una lunga migrazione dall’Africa, ha il “difetto” di costruire i nidi in colonie numerose sotto le grondaie. Una specie protetta che invece viene allontanata distruggendo i nidi, quando con piccoli accorgimenti (basta una tavoletta sotto il nido) si potrebbe tranquillamente convivere con le “rondini” senza avere nemmeno quel minimo disturbo del muro “sporcato”. Chiediamo comunque che le colonie di rondini vengano meglio tutelate e che si faccia di tutto per far capire ai distruttori di nidi che allontanando i Balestrucci compiono un reato e distruggono una bellezza che appartiene a tutti.
balestruccio