Torna indietro

Controcopertina: E la testa del Duce finì in Procura

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 07 maggio 2003

E la testa del Duce finì in Procura. Negli scorsi giorni per conto della Procura livornese sono state sentite persone che avevano partecipato all’organizzazione dell’ultima Festa dell’Uva a Capoliveri, in cui, come d’uso, i rioni propongono dei carri allegorici che ricordano dei momenti della storia del paese collinare elbano ed a carico di almeno una persona si sarebbero indagini per l’ipotesi di reato di apologia del fascismo. Uno dei rioni in concorso ricordava infatti un momento del ventennio, pure se deve essere osservato che l’episodio trattato era in sé decisamente poco apologetico del regime fascista. L’avvenimento ricordato era in sé quello relativo ad una sagra dell’uva dell’epoca organizzata a Portoferraio, in occasione della quale i capoliveresi approntarono un carro con una enorme testa del Duce composta con fiori, ma calcolarono male l’altezza, ed in conseguenza di ciò l’enorme sembiante mussoliniano fu miseramente decapitato da un cavo elettrico teso tra due edifici. Il carro, riproposto nell’autunno 2002 era accompagnato da bambini in costume da Balilla e Piccole Italiane che riproponevano le canzoni del regime. Ma sia perché il momento topico della decapitazione non era rappresentato, sia per uno smodato plaudire di qualche “nostalgico” letto come provocazione, sia soprattutto per la insufficiente spiegazione recepita dalla notevolissima massa delle persone che aveva invaso il centro capoliverese, la rappresentazione disturbò assai alcuni degli spettatori, qualcuno prese a fischiare una bottiglia lanciata da un ragazzo centrò il floreale Duce, alcuni bulletti di paese si avvicinarono al lanciatore e ad un amico intenzionati a “lavare l’onta”, intervennero i Carabinieri, e per alcuni giorni infuriò sulla stampa la polemica su quel carro, sulla opportunità di realizzare la sfilata con molti soggetti a schierarsi (da una parte e dall’altra) ma molti anche impegnati a far calare i toni del confronto. La notizia delle indagini a carico degli organizzatori, che aveva cominciato a circolare da qualche giorno ha creato un certo sconcerto a Capoliveri e all’isola, anche perché tra i possibili indagati del reato di apologia del fascismo, ci sarebbero persone le cui convinzioni politiche non sono affatto definibili come di destra, come ad esempio il responsabile del rione che presentava la contestata coreografia.


Duce Piccola

Duce Piccola