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Il consiglio di lettura: Maruja Torres AMOR AMERICA

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 13 ottobre 2006

“Amor America”. Maruja Torres viaggia dal Cile a Nuevo Laredo, dalla terra di Neruda a quella dei coyotes che strappano il futuro ai colibrì, che a centinaia di migliaia ogni anno, come Juan cantato dai Maná, provano a sconfiggere il deserto e il destino, attratti dalle insegne di Burger King o 7-eleven. Pobre Juan, o forse no. La disperazione di riprovarci, il desiderio, l’orgoglio intrinseco di dimostrare al modo di esserci non sono casuali. “Podran cortar todas las flores pero no detendran la primavera”. Amor america, eravamo lì, mama Marta e Carlito, Maria e Carmen, un giro di mate in Argentina, un pacchetto di sigarette smezzato con un vecchio minatore piegato dalla cecità in Messico, mentre un continente sembra lasciarsi conquistare e invece ti entra dentro, ti annienta e ti fa risorgere, «non conta se stai fuggendo o cercando, resti vincolato dal luogo da cui passi, e lo fai diventare casa tua, una sorta di placenta provvisoria che, per quanto effimera, ti avvolge per il tempo necessario». Maruja Torres incontra l’America vera, quella che inizia dal Río Bravo e si perde fra il porto di Punta Arenas e la pampa del Chubut, fatta del profumo di empanadas e tacos, ballando cumbia o quartetto, bevendo chicha o pisco o cerveza, ma soprattutto fatta dei volti e delle storie di chi puoi ascoltare parlare Quechua o Castigliano ad ogni terminal. Storie forse di grande miseria ma anche di infinità dignità, di reduci delle Malvinas, di raccoglitori di banane nelle valli, di minatori o spalatori di sale sulla Cordigliera. Storie di uomini, mille razze e provenienze, ma una sola appartenenza, indios Mapuche e emigrati calabresi o baschi, falsi condottieri come Maximilano e condottieri veri come Bolívar e Garibaldi. Maruja Torres ne incontra cento e ne incontra uno solo. “Un viaggio sentimentale” diventa allo stesso tempo una guida e un diario collettivo. “Amor America” perché è inevitabile lasciarsi andare, sentirsi parte dell’altipiano mentre fra le pagine rivedi, nelle rocce della Quebrada de Humahuaca, i colori delle vesti di decine di donne pronte a contrabbandare quattro miseri oggetti fra La Quiaca e Villazón, e a dividere con te ore di attesa alla frontiera, un ponte di pietra sopra un fiume di ghiaia a 4000 metri di altitudine. Il Fuzzi guida, Andrea dorme, mi fumo una sigaretta, magari apparirà la Croce del Sud nella notte di Posadas. Oltre è già Paraguay. Amor America. Tutto il Chaco in una notte fino al prossimo confine. La recensione completa nella sezione Il libro Maruja Torres AMOR AMERICA Un viaggio sentimentale in America Latina Feltrinelli € 7,00


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