La tempesta è iniziata quando è arrivata agli organi di informazione una mail con una sintesi di un articolo del mensile Trentagiorni a firma di Senio Bonini un'intervista al seminominato (la commissione Ambiente della Camera ha dato il suo OK quella del Senato non ancora) presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano Mario Tozzi «I sindaci si mettano bene in testa una cosa: il Parco non è degli elbani, è un bene nazionale e in questo senso va amministrato». E ancora parlando della candidatura di Catalina Schezzini, sindaco di Rio nell’Elba alla presidenza dell’area protetta: «Chiedevano un esponente del territorio alla guida del Parco? Questa è bella… come pretendere un pescatore ai vertici di una riserva marina». Il problema? «Che l’Elba sconta un’arretratezza culturale impressionante». Infine il consiglio che sa tanto di provocazione: «Ai primi cittadini elbani consiglio una seduta psicanalitica». Che non fosse un politico si sapeva. Che disdegnasse il politichese anche. Del resto, un anno fa, descrisse il cardinal Ruini come il «più pericoloso dei rifiuti tossici, da eliminare con qualsiasi mezzo». Ma, forse, nessuno si aspettava che con tanta fermezza ribattesse punto per punto alle critiche che gli sono piovute addosso non appena si è avuto conferma della sua nomina a presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. In sintesi è quanto dichiarato dal geologo Mario Tozzi, primo ricercatore del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), e conduttore della trasmissione Gaia, nell’ultimo numero del mensile Trentagiorni, da questa settimana in edicola, in una lunga intervista rilasciata a Senio Bonini. Tozzi parla delle polemiche attorno al suo nome sollevate all’indomani della sua indicazione alla testa del Parco: «Diciamo che non abbiamo iniziamo nel migliore dei modi. A sindaci e associazioni rispondo che a me è stata chiesta la mia disponibilità, non mi sono certo fatto avanti da solo. Chiedevano di essere consultati, una richiesta comprensibile ma devono ancora capire che un Parco nazionale non risponde a logiche locali…», taglia corto. Poi attacca: «Un Parco nazionale risponde a esigenze ambientali di carattere, appunto, nazionale. Non è pensato per far fare soldi ai sindaci o perché vi si possano impelagare i loro parenti, amici o conoscenti. Il Parco non è degli elbani, è dell’Italia e in questo senso va amministrato». L’impressione, secondo Tozzi, è che il Parco non sia ancora del tutto accettato dagli amministratori locali: «Il problema, vede, è che il Parco va bene finché sistema qualcuno, quando invece si cerca di farlo funzionare allora è avvertito con insofferenza. Agli amministratori dico: si scordino un Parco a mezzo servizio. Se no lo dicano apertamente che non lo vogliono e chiederemo al ministro di cancellarlo». E a chi teme che la sua presidenza assumerà i contorni di un “part-time” a causa dei suoi molteplici impegni risponde: «Ho il sospetto che più di un timore si tratti di una speranza. Invece ci sarò e come. Consideri che dal 2007 prenderò l’aspettativa al Cnr». Il ruolo del Parco che verrà? «Protezione dell’ambiente e conservazione». Non pensa quindi a un Parco che si apra all’esterno e che possa finalmente farsi veicolo di promozione turistica? «Mi dispiace ma l’area protetta non ha queste finalità, vedremo… forse in bassa stagione…». Senio Bonini Nel pomeriggio quando la mail usciva dalle redazioni per arrivare a politici ed amministratori, l'effetto era quello di una bomba, dire che cominciava a levarsi un coro di proteste è assai riduttivo, le dichiarazioni di Tozzi facevano arrabbiare una quantità di persone con un'Elba trasversalmente offesa ed unita nell'incazzatura. Le proteste arrivavano a Firenze e a Roma negli ambienti parlamentari ed al Ministero dell'Ambiente. Uscivano le prime dichiarazioni pubbliche parlavano i Sindaci di Campo che minacciava perfino di querelare il nuovo presidente del PNAT e Capoliveri che ironizzava a sua volta sull'equilibrio di Tozzi ma la peggiore bacchettata della prima era da considerare quella rimediata da Umberto Mazzantini, proprio perchè proveniva dal mondo ambientalista Umberto Mazzantini Responsabile Nazionale Isole Minori di Legambiente si esprime pacatamente, non vuole gettare benzina sul fuoco ma fa una analisi breve quanto spietata. "Se confermate, le dichiarazioni di Tozzi mi sembrano il frutto di una scarsa conoscenza della nostra realtà che fra l’altro viene presentata con toni che non condivido. Poi, al di la della situazione contingente elbana e di quanto sta succedendo in questi giorni alla Comunità del Parco, Tozzi fa un quadro che non corrisponde alla realtà del ruolo delle amministrazioni locali nei parchi che è ben compreso e valorizzato dalla legge 394/91 e che Legambiente ha sempre difeso. Anche sul rapporto parchi-economia-turismo mi sembra che Mario Tozzi non sia informato di quanto si è già fatto in molti parchi, con attività ecocompatibili di eccellenza che riguardano il turismo naturalistico e che all’Elba, per esempio, vedono una delle punte più alte di turismo naturalistico legato al trekking e l’adesione di una trentina di attività ricettive all’ecolabel Legambiente Turismo. Dichiarazioni così apodittiche rischiano di far passare dalla parte della ragione chi è colpevole dei ritardi che stanno condizionando la vita del parco, un parco che, per funzionare, ha bisogno di mettere fine alle polemiche ed agli scontri verbali per passare ai fatti ed alla realizzazione di progetti condivisi". Cresceva intanto lo scontento si sapeva di un Claudio Martini profondamente adirato che da Bruxelles annunciava un comunicato, si narrava di un micidiale "cazziatone" fatto dallo stesso Ministro Pecorario Scanio al medesimo Tozzi, che intanto veniva raggiunto telefonicamente sia dai colleghi del Tirreno che da quelli di Greereport ed il quotidiano on line pubblicava un'intervista al geologo: "Ma figurarsi se io mi posso permettere di sindacare sulla sanità mentale dei sindaci elbani, che nemmeno conosco, non è così che può cominciare un dialogo importante». Mario Tozzi smentisce così l’intervista rilasciata al mensile livornese 30giorni, in edicola da stamani, e di cui abbiamo anticipato alcuni stralci. Mario Tozzi, che sta per essere nominato presidente del parco nazionale dell’Arcipelago, spiega così l’incomprensione: «Questa intervista io l’ho fatta davvero ed è stata piuttosto lunga – ammette – ma quello che posso aver detto, e che ribadisco, è che chiunque non si rende conto di avere un patrimonio naturale così importante e non lo conserva deve essere un matto». Detto così però potrebbe in effetti essere frainteso… «Ma no, perché le mie erano considerazioni generali, questo concetto vale all’Elba come a Roma, a Milano o a Palermo. Mi scuso assolutamente con chi si può essere sentito offeso e anche con il suo collega di 30giorni che evidentemente non mi deve aver capito». Quindi smentisce anche di aver detto che l’Elba sconta «un’arretratezza culturale impressionante»? «Ma certo. Ripeto ancora una volta che l’arretratezza culturale in campo ambientale è italiana, e per questo anche elbana, ma è di tutti noi. Ricordo per esempio che negli Stati Uniti la percentuale di territorio protetto è pari al 25% e questo da noi non avviene». Mi perdoni se insisto: su 30giorni si legge questa affermazione «Un Parco nazionale risponde a esigenze ambientali di carattere, appunto, nazionale. Non è pensato per far fare soldi ai sindaci o perché vi si possano impelagare i loro parenti, amici o conoscenti. Il Parco non è degli elbani, è dell’Italia e in questo senso va amministrato». «Ancora una volta le devo rispondere che condivido l’affermazione a livello generale: se domani il sindaco di Roma mette il Colosseo sotto una cupola di cemento, si offendono i romani, ma anche i milanesi, gli elbani e tutto il mondo, perché il Colosseo è un bene di tutti. E così i beni naturali dobbiamo imparare a considerarli anche beni culturali. Ma figurarsi se mi sono messo a dire una cosa del genere sui sindaci elbani quando neppure li conosco. Anzi le dico che ne ho incontrato uno solo, il sindaco di Portoferraio Peria per la questione di Capobianco, e mi ci sono trovato benissimo». Quindi archiviamo tutto come un incidente di percorso? «Assolutamente sì. Ovunque sono andato a lavorare il rapporto è sempre stato ottimo con tutti gli amministratori: all’inizio ci troviamo d’accordo sugli obiettivi e poi inizia la discussione sui mezzi per raggiungere gli obiettivi. Così ho sempre lavorato». Quali saranno allora le sue priorità da presidente del parco nazionale dell’Arcipelago? «La prima cosa che farò sarà studiare, perché ripeto non conosco ancora nessuno. Poi, subito dopo aver studiato, incontrerò tutti coloro che nel territorio hanno ruoli amministrativi, altrimenti sarebbe impossibile fare un buon lavoro». Un’ultima cosa. In molti dubitano che, visti i suoi impegni, avrà abbastanza tempo per occuparsi del parco. «Finalmente una questione seria. Per fare il presidente del parco ci vuole molto tempo e io darò al parco tutto il tempo necessario. Attualmente ho un impegno part time con il Cnr e nel momento in cui sarò presidente prenderò l’aspettativa. Mi sembra un discorso piuttosto normale». Diego Barsotti www.greenreport.it La smentita però era decisamente parziale e concentrata sulla battuta della insanità mentale dei Sindaci Elbani, di affermazioni pesanti in quella intervista ce n'erano altre. Era come tentare di spengere un incendio con un bicchier d'acqua. Tanto più che alla "smentita" di Tozzi faceva eco la replica di Senio Bonini che in una breve intervista rilasciata ad Elbareport confermava quanto aveva scritto Senio Bonini l'autore dell'intervista a Tozzi è un giornalista isolano di 26 anni, ha iniziato giovanissimo a fare gavetta e dopo aver lavorato per le testate locali ha frequentato la scuola di giornalismo della RAI. Attualmente sta compiendo il suo praticantato a Sky-News, a giorni ha l'esame per diventare professionista. Non si è trovato mai al centro di un caso così clamoroso, appare comunque tranquillo: "Confermo quanto ho scritto quelle parole il Prof. Tozzi le ha dette durante l'intervista, certo esse vanno lette nella più ampia accezione nel riferimento all'atteggiamento dei Sindaci isolani e nelle loro diffidenze verso il parco che sono ancora da superare. La lettura del testo integrale giova ad una migliore comprensione" Ma si rendeva conto il giornalista isolano del rumore che avrebbe fatto la pubblicazione del suo lavoro? "Sì mi rendevo conto - risponde - che le affermazioni di Tozzi, che ho raccolto il 24 Settembre, avrebbero generato delle reazioni anche molto rilevanti, era inevitabile che andasse così" Tozzi ha smentito, almeno la parte più pesante la questione "sindaci elbani e sedute psicoanalitiche", Bonini non contesta direttamente, si limita ad osservare: "Sono dieci anni che scrivo ed intervisto persone, e non ho mai avuto problemi con nessuno, e nessuno a mai messo in dubbiola mia credibilità" Ed arrivava, pesante come una mazzata, dal Belgio l'annunciata nota di Claudio Martini «Non condivido nulla del tono e degli argomenti che Mario Tozzi usa contro i sindaci dell´Arcipelago. Si possono avere opinioni diverse sui vari argomenti ma c´è modo e modo di parlare, e quello scelto da Tozzi è del tutto fuori quadro, l´opposto di quanto serve oggi nell´Arcipelago. Dopo cinque anni di paralisi-Barbetti, Tozzi avrà molto da fare per ridare slancio al Parco e la collaborazione dei Comuni sarà tutt´altro che insignificante. In Toscana le Autonomie locali sono parte fondamentale della collaborazione tra Stato e territori e questo è un valore aggiunto non un problema. Sottolineo peraltro che è stato proposto che del Parco Tozzi sia il presidente, non il padre-padrone solitario. Ho già chiesto al ministro Pecoraro Scanio un incontro chiarificatore a cui partecipi anche Tozzi prima del passaggio in commissione al Senato, per recuperare un rapporto proficuo con i Comuni e, conseguentemente, determinare le condizioni per procedere con la nomina». Ma il fiume della protesta continuava a montare ed era ancora Greenreport a raccogliere due altre interviste: la prima rilasciata in toni preoccupati ma più concilianti dall'On. Ermete Realacci Presidente della Commissione Ambiente della Camera, la seconda decisamente più puntuta del Sindaco di Rio Elba che Tozzi aveva "pizzicato" nelle sue dichiarazioni e che rendeva la pariglia: REALACCI: Quanto ha detto non corrisponde alla storia dei parchi italiani. Le dichiarazioni di Mario Tozzi stanno scatenando una vera e propria bufera all’Elba, intanto la commissione ambiente della camera ha dato il via libera alla nomina del presentatore di “Gaia” , mentre l’analoga commissione del Senato non ha potuto esprimersi per mancanza del numero legale. Chiediamo ad Ermete Realacci, presidente della commissione ambiente della Camera, cosa ne pensa delle clamorose dichiarazioni di Tozzi. «Ho stima di Tozzi – dice Realacci – ha competenze sui temi ambientali e grandi capacità. Ho letto le dichiarazioni e posso dire che, se confermate, non sono condivisibili. Quanto dichiarato da Tozzi non risponde alla storia dei parchi italiani che è una storia di coinvolgimento delle comunità locali» Ma Tozzi attacca pesantemente i sindaci elbani «Occorre un progetto radicato nelle comunità locali, condiviso e che viva nella realtà di un parco difficile come quello dell’Arcipelago toscano. I parchi italiani non sono Yellowstone, non ci sono grandi aree naturalistiche completamente selvagge e quel che bisogna proteggere e valorizzare è proprio questo connubio tra paesaggio costruito dall’uomo e l’ambiente». Tozzi dice anche che un parco non può essere amministrato da personalità locali. «Dire che per amministrare il parco bisogna essere lontani dalla realtà locale è sbagliato e molto diverso dalla concezione che ha l’ambientalismo più avanzato. E’ necessario invece che i parchi producano leader locali. Uno dei migliori presidenti dei parchi italiani è quello delle 5 Terre, Bonanini, che è stato anche sindaco di Monterosso» Particolarmente urtata dalle parole di Tozzi è anche il sindaco di Rio nell’Elba, Catalina Schezzi, che è candidata alla vice presidenza del parco nazionale. SCHEZZINI: Ha parlato più da show-man che da uomo di scienza «Non mi sembra che Tozzi conosca bene la nostra realtà – dice la Schezzini – In questa intervista si è comportato più da uomo di spettacolo che di scienza» Ma Tozzi smentisce, in una intervista a Greenreport dice che parlava a livello generale «Resta il fatto che quando si entra in casa d’altri si chiede il permesso: Occorre accortezza per capire e conoscere i problemi, prima di dare dei giudizi sui territori che si vanno ad amministrare». Cosa non va bene nel ragionamento di Tozzi? «Questa cosa che un pescatore non può dirigere un’area protetta è rivelatrice. Io sono stata pescatore per ben sette volte, le mie idee sono state scelte e votate dalla gente che mi ha eletta. Non è stata una scelta riservata. Se quelle dichiarazioni sono vere, sarà difficile trovare un amministratore elbano disposto a fare il vice a Tozzi» Ma Tozzi dice che la prima esigenza è la difesa dell’ambiente, che i sindaci non sempre mettono in testa alle loro priorità «Io amo questo territorio – dice il sindaco di Rio nell’Elba – bisogna capirne il valore che è stato costruito nel corso dei millenni, non possiamo essere messi da parte. C’è sicuramente da crescere e migliorare, ma le dichiarazioni di Tozzi sul nostro livello culturale offendono 32 persone che vivono nell’Arcipelago toscano. Io non mi sarei mai permessa di dire cose così offensive nei confronti dei cittadini». Il geologo più televisivo d'Italia era sottoposto ad un tiro incrociato da destra e da sinistra una pioggia di condanne. Dal Presidente della Comunità Montana Alessi, ai Verdi dell'Arcipelago Toscano, al Sindaco di Rio Marina Bosi fino al primo cittadino portoferraiese Peria era un massacro politico. Con la litigiosissima isola una volta tanto d'accordo. Il primo miracolo della sua presidenza Tozzi lo aveva compiuto: ALESSI: inaccettabili offese verso gli amministratori locali «Se non verrà categoricamente smentito quanto apparso oggi sui media - dichiara il Presidente della Comunità Montana dell'Arcipelago, in particolare le inaccettabili offese verso gli amministratori locali e il loro ruolo, si apre un grave problema di fiducia ancora prima che il neopresidente del Parco sia insediato formalmente». «Mi auguro - conclude - che vi sia rapidamente un chiarimento, senza il quale le conseguenze non potranno che essere pari alla gravità delle affermazioni espresse». I VERDI DELL'ARCIPELAGO: Il presuntuoso riferimento alla povertà culturale dell'Isola Anche i Verdi Arcipelago Toscano bacchettano Tozzi: «Soprende il fatto che un uomo di televisione come Mario Tozzi, nominato Presidente del Parco Nazionale dell´Arcipelago (ancora da ratificare dalle commissioni parlamentari) si comporti in maniera così maldestra per quanto riguarda la comunicazione. Le sue dichiarazioni, se non smentite con nettezza, sono inaccettabili per i Comuni elbani e gli Enti locali interessati al Parco nazionale e sono inaccettabili anche per i Verdi dell´Arcipelago Toscano che di queste amministrazioni fanno spesso parte, sforzandosi da anni di dimostrare che ambiente è sviluppo. Rispediamo al mittente l´altrettanto presuntuoso riferimento alla ´povertà culturale´ che, dimostrando disinformazione e moltissima approsimazione, Tozzi cita relativamente alle isole dell´Arcipelgo. Il ruolo delle amministrazioni locali è previsto dalla stessa legge istitutiva delle aree protette e non può esser ignorato o sbeffeggiato in maniera così volgare, senza nessun rispetto istituzionale, com´è apparso nelle ultime dichiarazioni riportate da alcuni organi di stampa». BOSI: Il territoriolo lo amministrano i comuni non il Parco "Se fossero vere sarebbero di inaudita gravità, qualcuno deve spiegare a questo signore che non è Napoleone. Respingo al mittente l'invito alla seduta psicanalitica. Quanto al rapporto fra protezione ambientale e sviluppo, ricordo ancora una volta che fin dall'istituzione del parco c'è stata una grandissima attenzione per il fatto che questo territorio è molto vissuto, senza questa considerazione si rischia una sorta di delirio di onnipotenza. Il parco ha le sue competenze, importanti, ma il territorio è amministrato dai comuni. Se sbarcasse all'Elba un altro Napoleone ne vedremo delle belle”. PERIA: un modo rapportarsi alle istituzioni incompatibile con la presidenza del Parco Le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal Dott. Mario Tozzi, sono di straordinaria gravità, sia per i contenuti espressi che per i toni che ha usato. Esse denotano un modo di rapportarsi alle istituzioni scarsamente compatibile con il delicato incarico che Tozzi è stato chiamato a ricoprire. L'idea di un parco finalizzato soltanto alla tutela ambientale ed alla pura conservazione, e non concepito anche come volano di uno sviluppo equilibrato e sostenibile, può essere forse applicata all'isola di Montecristo ma non alla terza delle isole italiane. Non è quello di Tozzi un modello applicabile all'Elba che è caratterizzata da vasti fenomeni di antropizzazione e da uno sviluppo turistico ormai consolidato e di straordinaria importanza nel panorama nazionale. Proprio tali aspetti fanno peraltro comprendere come anche pescatori e contadini ignoranti e le generazioni da essi discese abbiano comunque dimostrato grande sensibilità ed attenzione nel costruire nelmodo migliore il futuro del proprio territorio. Era poi lo stesso Tozzi a chiudere la serie degli interventi con una stringatissima nota arrivata dopo le ore 20 Trovo assolutamente spiacevole oltre che non corretta l’interpretazione del mio pensiero diffusa oggi. Voglio ribadire la mia massima stima e rispetto per i Sindaci e le comunità elbane. Con loro collaborerò con la massima serenità e disponibilità, elemento indispensabile per un proficuo lavoro. Ogni altra interpretazione evidentemente non rappresenta il mio pensiero. Mario Tozzi Una cosa è certa, che al termine di questo interminabile 11 Ottobre, Tozzi e molto più distante dalla comunità insulare di quanto lo fosse questa mattina, così come è certo che la sua immagine presso la maggioranza degli elbani, di tutti i generi, non solo quelli che amministrano o fanno politica, si è catastroficamente incrinata. Non crediamo molto probabile che il ministro dell'Ambiente, specie dopo che una delle commissioni parlamentari ha ratificato la nomina, torni sui suoi passi, ma Tozzi chiamato ad assolvere un ruolo che dovrebbe risultare unificante rispetto alla molteplicità delle anime politiche isolane ha dimostrato di essere totalmente impolitico. Sarà pure un eccellente divulgatore, ma quest'uomo ci pare adatto a governare un Parco all'interno del quale c'è da tutelare anche la vita di molti esemplari della specie "homo sapiens sapiens" quanto un ippopotamo a danzare nel "Lago dei Cigni", e la vediamo nera perché la riconciliazione con il territorio auspicata da Martini non sarà questione da poco.
Parco porta ingresso
cartello parco 3
Claudio Martini
schezzini catalina
carlo rizzoli
Ermete Realacci
danilo alessi
peria attento piccola
bosi fascia
Mario Tozzi
bosco dorsale pino
Umberto Mazzantini n.