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Il geologo Tozzi subito all’attacco «Seduta psicanalitica per i sindaci»

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 11 ottobre 2006

«I sindaci si mettano bene in testa una cosa: il Parco non è degli elbani, è un bene nazionale e in questo senso va amministrato». E ancora parlando della candidatura di Catalina Schezzini, sindaco di Rio nell’Elba alla presidenza dell’area protetta: «Chiedevano un esponente del territorio alla guida del Parco? Questa è bella… come pretendere un pescatore ai vertici di una riserva marina». Il problema? «Che l’Elba sconta un’arretratezza culturale impressionante». Infine il consiglio che sa tanto di provocazione: «Ai primi cittadini elbani consiglio una seduta psicanalitica». Che non fosse un politico si sapeva. Che disdegnasse il politichese anche. Del resto, un anno fa, descrisse il cardinal Ruini come il «più pericoloso dei rifiuti tossici, da eliminare con qualsiasi mezzo». Ma, forse, nessuno si aspettava che con tanta fermezza ribattesse punto per punto alle critiche che gli sono piovute addosso non appena si è avuto conferma della sua nomina a presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. In sintesi è quanto dichiarato dal geologo Mario Tozzi, primo ricercatore del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), e conduttore della trasmissione Gaia, nell’ultimo numero del mensile Trentagiorni, da questa settimana in edicola, in una lunga intervista rilasciata a Senio Bonini. Tozzi parla delle polemiche attorno al suo nome sollevate all’indomani della sua indicazione alla testa del Parco: «Diciamo che non abbiamo iniziamo nel migliore dei modi. A sindaci e associazioni rispondo che a me è stata chiesta la mia disponibilità, non mi sono certo fatto avanti da solo. Chiedevano di essere consultati, una richiesta comprensibile ma devono ancora capire che un Parco nazionale non risponde a logiche locali…», taglia corto. Poi attacca: «Un Parco nazionale risponde a esigenze ambientali di carattere, appunto, nazionale. Non è pensato per far fare soldi ai sindaci o perché vi si possano impelagare i loro parenti, amici o conoscenti. Il Parco non è degli elbani, è dell’Italia e in questo senso va amministrato». L’impressione, secondo Tozzi, è che il Parco non sia ancora del tutto accettato dagli amministratori locali: «Il problema, vede, è che il Parco va bene finché sistema qualcuno, quando invece si cerca di farlo funzionare allora è avvertito con insofferenza. Agli amministratori dico: si scordino un Parco a mezzo servizio. Se no lo dicano apertamente che non lo vogliono e chiederemo al ministro di cancellarlo». E a chi teme che la sua presidenza assumerà i contorni di un “part-time” a causa dei suoi molteplici impegni risponde: «Ho il sospetto che più di un timore si tratti di una speranza. Invece ci sarò e come. Consideri che dal 2007 prenderò l’aspettativa al Cnr». Il ruolo del Parco che verrà? «Protezione dell’ambiente e conservazione». Non pensa quindi a un Parco che si apra all’esterno e che possa finalmente farsi veicolo di promozione turistica? «Mi dispiace ma l’area protetta non ha queste finalità, vedremo… forse in bassa stagione…». Senio Bonini Siamo sinceramente inebetiti, ma siamo anche sicuri che se una seduta psicanalitica di gruppo è necessaria per i maggiorenti elbani, la prima poltrona è prenotata dopo questa intervista, che non abbiamo ancora letto per esteso, ma che già dagli stralci riportati può essere definita solo come un vaneggianemento. Qualcuno avverta questo povero sprovveduto che non è stato eletto imperatore dell'Elba ed isole limitrofe e non può mutare il suo appellativo in Mario Napoleone Tozzi. Qualcuno dia anche a lui almeno un sunto della 394 da studiarsi. Fa chiudere il Parco? Lui? Il Parchi si istituiscono e si chiudono con leggi dello Stato e non con proclami ministeriali suggeriti da isterici cacicchi d'accatto. Ma come si permette di accostarsi con tanta sufficienza, tanta arroganza, tanta ignoranza coloniale ad un luogo che conosceva la civiltà quando la sua Roma era ancora pascolo di bufale? E proprio noi che abbiamo dedicato le più feroci critiche alla dirigenza elbana, che ci siamo smusati con gli antiparco per dargli le gambe a questo Parco, quando la Televisiva Star Geologica chiedeva alla maestra se poteva andare a far pipì, gli contestiamo un offendere generico e gratuito dei rappresentanti dell'arcipelago, descritti in blocco come dei rapaci mangioni sistemanipoti, che è offendere non solo loro ma tutti quelli che ci abitano nell'arcipelago. Ma come si permette di accostarsi a questioni tanto delicate ed importanti come la nostra economia, con la prosopopea di una macchietta verdoniana: "concialiare il turismo con la protezione .. vedremo .. forse in mezza stagione"? Ma che cazzo di parco ha in mente costui? Non è quello che dice la legge, non è quello per cui si sono battuti per decenni gli ambientalisti veri e seri. Ma come è possibile che il Presidente Claudio Martini abbia dato il semaforo verde nei confronti di un tizio così sprovvisto di senso delle istituzioni? Non ha niente da dire dopo questa intervista? Il minimo che ci aspettiamo è un ritiro del "placet". Il Ministro Pecoraro Scanio ed i suoi colleghi di governo condividono queste affermazioni? Il WWF a cui il nostro bellamente dirigente nazionale è d'accordo? e gli altri ambientalisti? E le forze politiche locali, Verdi ovviamente in primis? Con che muso, dopo queste seriali offese, uno qualsiasi degli eletti nella componente amministrativa accetterà di fungere da vicepresidente del PNAT? Chiunque fosse perderebbe ai nostri occhi onore e credibilità. Aspettavamo un presidente ci hanno mandato uno che presume molto di sé stesso, non rispetta gli altri e si atteggia a satrapo. Gli antiparco ringraziano.


Mario Tozzi

Mario Tozzi