Torna indietro

A Sciambere delle calette

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 11 ottobre 2006

Caro Sergio Questa mia per fornirti la massima solidarietà su quanto hai scritto oggi sull’anonimo che, solo per il fatto che non si firma,a mio avviso non ha neppure il diritto di replica. Non perderci molto tempo con questi pezzenti e pensa invece quanto sia apprezzato il tuo lavoro,specialmente da noi, e siamo tanti, che tutte le mattine non vediamo l’ora di clickare su “preferiti” e quindi su www.elbareport.it. Pensa semplicemente che la tua è una relazione che in “logica matematica” si chiama “1 a molti” ed è la base dei sistemi relazionali e dentro ci può essere di tutto. In merito all’incredibile storia di Capo Bianco sono meravigliato di come nessuno abbia indicato ancora la cosa più semplice ed immediata da fare senz’altro da parte del Comune: nominare un avvocato che, visti gli atti, verificata l’impossibilità di praticare il diritto di prelazione (che il Comune in qualche modo deve aver detto di non voler prendere in considerazione), faccia immediato ricorso al TAR che, viste le infinite giustificazioni che si possono apportare, sicuramente intanto può dare la sospensiva e poi si discute. Ti prego manda questo messaggio prima che ai ns nipoti (ormai) sia impedito prima di fare i tuffi dal Teschio e poi di farsi qualche caletta nella grotta. 1 abbraccio Leonardo Preziosi Non ho capito se la lettera era da pubblicare o no, nel dubbio con la mia proverbiale riservatezza pubblico, ma andiamo per ordine: Ti ringrazio per le parole che hai speso, che mi paiono fin troppo buone, e che sommate ad altre che mi sono arrivate in queste ore aiutano, credimi, a tirare avanti. Intorno alla questione di Capo Bianco giro i tuoi suggerimenti all'Amministrazione Comunale la quale credo comunque abbia già provveduto ad attivarsi nelle giuste direzioni per bloccare quell'alienazione (purtroppo non è accaduto come vedrai sotto per un altro pezzo di Elba pregiata ma i ferajesi non c'entrano). Credo che tu abbia ragionato iperbolicamente conscio che comunque non si potrà inficiare lo "jus tuffandi" dal teschio né lo "jus pipandi (vel calandi)" nella grotta delle future generazioni. Debbo dire comunque che rispetto ai nostri anni migliori (sotto quel profilo molto migliori) nell'epoca in cui tutti avevamo la cinquecento L coi sedili sbracabili (io rossa per ovvi motivi, il "Generale" Franchetti blu perchè era più di classe etc) gli spazi per appartarsi in quelle garçonnier semoventi da contorsionisti (ci provassi ora t'imbrogli come gassa - d'amante ovvio) si sono assai ridotti ne consegue che la libertà di caletta è fortemente limitata. Le macchie pullulano di escursionisti tedeschi anche di novembre, alle Grotte c'è una cancellata brianzola, tutti gli stradelli che portavano in qualche spazio all'uopo occupabile ora portano invariabilmente ad una villa. Ora lo sai che io sono estremamente "tirchio" d'ambiente più che attaccato al territorio: già la vista di una betoniera ha il potere di farmi incazzare, ogni volta che vedo tagliare un albero mi piglia il male e sono fermamente convinto che ci sarebbe più da demolire che costruire in quest'isola. Lo sai che mi hai dato un'idea Leonardo? Quella di uno slogan totalmente altruistico da affidare alle generazioni più emergenti e attive, sintetico: "- CEMENTO + CALETTE", avesse a funziona'. Un abbraccio.


capo bianco rossi 2

capo bianco rossi 2