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Sanità elbana: da medioevo!

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 06 maggio 2003

Parlare dei malesseri della Sanità è talvolta come sfondare un'uscio aperto tuttavia, in alcune circostanze non si può tacere, come quelle che mi è toccato di subire ultimamente. Da tempo un mio familiare si trova nella necessità di dover prendere dei farmaci che finora ci venivano forniti regolarmente dalle farmacie dell'isola. Da qualche mese il medico di famiglia si limita ad effettuare la richiesta per l'approvvigionamento tramite la farmacia dell'ospedale e fin qui niente di strano, se non che la farmacia nosocomiale da alcune settimane ne è sprovvista (si tratta di un salvavita!) e non sa dire quando ne potrà essere rifornita. Il farmaco continua ad essere regolarmente disponibile nelle farmacie ma la prescrizione fatta per rifornirsi dall'ospedale non va bene per prendere lo stesso medicinale nelle farmacie con la conseguenza che il mio familiare si è trovato nell'assurda necessità di doversi rivolgere alla Guardia medica che si è dovuta limitare ad una prescrizione minimale per quantità. Ma se questo può sembrare "nella norma" per uno strampalato e inefficiente sistema sanitario, ancor più allucinante è la vicenda che mi è occorsa la scorsa settimana quando ho accompagnato un altro familiare presso gli uffici ASL di Portoferraio con l'intenzione di effettuare la variazione del medico di base. Ci sentiamo rispondere dalla solerte impiegata che a Portoferraio alcuni medici (praticamente quasi tutti) hanno costituito un'Associazione (ma sarebbe meglio definirla "cartello") per cui se il medico curante fa parte di questa fantomatica Associazione occorrerebbe il suo assenso per effettuare la variazione: di conseguenza al mio familiare è stato impedito di effettuare la variazione, circostanza di una gravità inaudita. Infatti, presso i competenti uffici della Regione Toscana dove successivamente ho preso informazioni, ho appreso che non vi è alcuna traccia di un simile "veto": per effettuare la variazione è sufficiente presentarsi all'Ufficio ASL con il tesserino sanitario, sempre che - ovviamente - il medico che si va a scegliere non abbia già raggiunto il massimale di assistiti. Le motivazioni per cui un rapporto con il medico di base si interrompe possono essere le più svariate, da quelle meramente opportunistiche (orari di ricevimento più vantaggiosi, per esempio) a quelli della rottura del "rapporto fiduciario" o anche a situazioni gravi e suscettibili di valutazione sotto il profilo penale: allora perché costringere il malato il cui stato psicologico già è provato dalla malattia, a doversi assumere inutili preoccupazioni per giustificare all'ex medico di base i motivi di una diversa scelta? Non credo infatti che la manifesta volontà di avvalersi di un altro medico non comporti da parte del professionista che si lascia alcuna indagine nei confronti del povero malato circa le motivazioni dell'"abbandono" e il nominativo del nuovo medico (delle due l'una: o questo permesso è inutile, oppure il medico non potrà esimersi dall'esercitare una certa "pressione psicologica"). In una realtà piccola come l'Elba e molto ristretta come Portoferraio quali potrebbero essere le conseguenze di un simile "cartello" sui malati che correrebbero il rischio di una negativa presentazione nei confronti del medico di nuova scelta qualora le motivazioni fossero riconducibili alla interruzione del rapporto di fiducia con il medico precedente? Fortunatamente dispongo delle possibilità economiche e delle conoscenze adeguate per sottoporre i miei familiari a tutti i controlli del caso in strutture pubbliche o private al di fuori dell'Isola, dove - devo dire con franchezza - a dispetto dei luoghi comuni sulla Sanità nazionale, ho sempre trovato grande professionalità ed efficienza, ma ciò non è giusto: né nei confronti della mia famiglia per i disagi che patisce, né nei confronti di tutti gli elbani che non hanno la medesima possibilità ma che comunque contribuiscono al mantenimento del Servizio sanitario Nazionale (e quindi anche elbano): gli elbani hanno diritto agli stessi servizi efficienti del resto della Toscana! Posto che della vicenda ho provveduto ad interessare gli uffici competenti affinché sia fatta chiarezza, vorrei richiamare l'attenzione dei nostri politici locali, alcuni dei quali svolgono o hanno svolto la professione di medico, sull'opportunità di sprecare un po' meno fondi pubblici per congressi e seminari di dubbia utilità e sulla necessità di destinare più risorse per azioni reali e concrete volte al miglioramento della sanità elbana.


ospedale 4

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