PORTOFERRAIO ( Livorno) – Il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano rischiava la paralisi amministrativa: da qualche giorno si trovava senza il facente funzioni di direttore (il direttore manca da oltre 5 anni a causa della scelta fatta a suo tempo dall’ex presidente Giuseppe Tanelli, per il non adeguamento dell’albo dei direttori e poi per il commissariamento imposto da Matteoli) e senza più commissario. Il tutto con gli uffici paralizzati dall’impossibilità di firmare qualsiasi atto, con il bilancio da approntare e con progetti che rischiavano di non poter andare avanti. Ma la situazione più pericolosa era certamente quella dell’ufficio tecnico: fra pochi giorni giungeranno a scadenza i termini per poter rispondere ad alcune richieste e senza la possibilità di firmare i nulla-osta oppure negarli, sarebbe scattato il silenzio-assenso, questo si sarebbe trasformato in un “condono” per alcune richieste riguardanti abusi, anche clamorosi e accertati dalle forze dell’ordine e con l’avvio di procedimenti da parte della magistratura. Una situazione di pericolosissimo stallo al quale il ministero dell’ambiente ha posto fine con la conferma per un mese a commissario del parco del capo di gabinetto Carugno. Ci si chiede perché non è stato confermato prima, invece di creare tutte queste preoccupazioni ed anche con quale figura si sostituiranno le funzioni di direttore svolte finora da Angelo Banfi, visto che il nuovo direttore lo dovrà nominare il direttivo del parco, e la strada per arrivare alla prima convocazione dell’ente sembra ancora lunga, così come che Mario Tozzi assuma ufficialmente la carica di presidente. www.greenreport.it
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