Come una tempesta l'Operazione "Marata" Come una tempesta, ai confini tra la notte e il giorno del 4 Ottobre, decine e decine di agenti delle forze dell'ordine, usciti dalle sedi elbane dove operano abitualmente o dove erano arrivati alla spicciolata, ed in maniera poco visibile dal continente nelle ore precedenti, sono partiti in caccia. Uomini del Centro Operativo DIA e Finanzieri del GICO di Firenze, Fiamme Gialle della compagnia elbana, Carabinieri, Agenti di PS hanno martellato Portoferraio e le sue periferie, compiuto arresti, recapitato avvisi di garanzia, effettuato perquisizioni nell'operazione di polizia forse più complessa nella storia, purtroppo in questi ultimi anni assai tormentata sul fronte della legalità, dell'Isola d'Elba. E per la prima volta nella storia giudiziaria dell'"isoletta verde e blu" si è letta sulle carte della legge una formula sentita e risentita usare per altre sfortunate zone d'Italia, ma agghiacciante facendo riferimento e mente locale: "ASSOCIAZIONE A DELINQUERE DI STAMPO MAFIOSO" una formula che faceva scolorare anche le altre gravissime ipotesi di reato USURA ed ESTORSIONE e le altre "minori" di truffa, ricettazione e riciclaggio contenute nelle carte. Esplodeva alla luce un paziente lunghissimo lavoro di indagine che era stato coordinato dal Dott. Paolo Canessa, due anni di indagini, intercettazioni telefoniche, raccolta di denunce e di un volume impressionante di documenti. Gli arrestati Prendeva corpo e visibilità l'operazione MARATA ovverosia l'indagine sulle illecite attività di Giovanni Marandino, 69 anni, già elemento di spicco della camorra campana negli anni '80 che dopo aver trascorso gli ultimi anni della sua detenzione a Porto Azzurro aveva lasciato il carcere ma non l'Elba dove aveva fondato un suo piccolo impero finanziario. Si conoscevano i destinatari degli ordini di custodia cautelare che oltre al principale indagato, riguardavano la sessantaseienne convivente Ada Di Agostino, che accusava un malore e veniva trasferita all'ospedale di Portoferraio sotto sorveglianza, il figlio Emanuel di 25 anni, Maurizio Giaconi e Claudio Brandolini entrambi di 45 anni, Paquale Siciliani di 73 anni (tutti residenti all'Elba) ed il piombinese Orlando Cimatti di 67 anni. Gli indagati a piede libero In posizione evidentemente giudicata non tale da far scattare la detenzione (quindi sulla carta meno compromessa) ma indagate in ordine agli episodi contestati c'erano altre 6 persone delle quali tre residenti all'Elba. Particolare impressione destava la presenza di Paolo Chillé di 48 anni pubblicista, animatore della locale emittente televisiva e direttore del quotidiano on line TEEnews, che si trovava in viaggio in Sicilia. Il Chillé, che annunciava in serata anche le sue dimissioni dalla direzione della testata, dichiarava in una intervista rilasciata ai colleghi del Tirreno di sentirsi nel ruolo di vittima degli eventi contestati e non in quella di autore di reati. Altro avviso di garanzia "elbano" era quello per Giancarlo Allegretti un piccolo imprenditore dimorante in località Buraccio, un altro era destinato a Michele Giunta abitante a San Giovanni. Le altre operazioni Ma l'operazione di polizia si svolgeva contemporaneamente anche fuori dall'Elba, vuoi perchè uno degli arrestati (il Giaconi) si trovava temporaneamente a Como, vuoi perche altri avvisi di garanzia venivano recapitati a persone collegate con le attività del Marandino ma residenti in continente tra questi il cinquantacinquenne palermitano Giuseppe Riccobono Per compiere "MARATA" oltre ai reparti che citavamo in apertura erano scesi in campo anche i comandi provinciali di Livorno di Guardia di Finanza e Carabinieri, i commissariati di Polizia di Piombino e Cecina, oltre alla sezione operativa Dia di Salerno. In totale venivano poi effettuate 24 perquisizioni domiciliari e personali ed una nota ufficiale della GDF specificava: "Le investigazioni, che si sono protratte per oltre due anni, proseguono al fine di individuare il complesso delle attività economiche e dei patrimoni di pertinenza degli appartenenti al sodalizio criminale".
Marata 1 a Concia di terra