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La Regione Toscana presenta il nuovo Piano di Indirizzo Territoriale

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 04 ottobre 2006

Una pianificazione efficace che sia capace di generare buoni piani comunali, buone architetture, buoni assetti paesaggistici. Sono gli obiettivi del nuovo PIT (Piano di Indirizzo Territoriale), che la Regione Toscana, assessorato al governo del territorio, presenta a Piombino, presso l’Hotel Phalesia, venerdì 6 ottobre dalle 10 alle 14. Un appuntamento importante con molti interventi di rilievo che la Regione ha scelto di organizzare a Piombino, subito dopo la tappa altrettanto significativa di Capalbio del settembre scorso, in attesa dell’adozione definitiva di questo strumento urbanistico. Coordina i lavori Marco Gamberini, responsabile settore Indirizzi per il governo del territorio della Regione Toscana. Dopo il saluto del sindaco di Piombino Gianni Anselmi, previsto alle 10, e l’introduzione di Massimo Morisi dell’università di Firenze, seguiranno gli interventi di Vezio De Lucia, architetto consulente per il Piano Strutturale d’Area, Mauro Grassi, direttore regionale delle Politiche territoriali e ambientali, Valerio Pelini, direttore generale dell’ufficio di presidenza, Lio Scheggi, presidente della provincia di Grosseto, Stefano Stanghellini, INU nazionale, Mauro Tarchi, sindaco comune San Giovanni Valdarno, Silvia Viviani, presidente INU Toscana. Le conclusioni del convegno saranno tratte dall’assessore regionale Riccardo Conti. Il Piano di Indirizzo Territoriale è l’atto di programmazione con il quale la Regione, in conformità con le indicazioni del Programma Regionale di Sviluppo, stabilisce gli orientamenti per la identificazione dei sistemi territoriali, indirizza a fini di coordinamento la programmazione e la pianificazione degli enti locali, e definisce gli obiettivi operativi della propria politica territoriale. Contiene quindi prescrizioni di carattere generale relative all’uso delle risorse essenziali del territorio; alla localizzazione delle grandi infrastrutture di interesse regionale (aeroporti, autostrade, ferrovie, sedi universitarie, parchi regionali, etc.); prescrizioni per la pianificazione urbanistico-territoriale (con specifica considerazione dei valori paesistici); i termini entro i quali Province e Comuni sono tenuti ad adeguare i propri strumenti urbanistici. “L’efficacia del Pit si misurerà sulla sua capacità di perseguire i propri intenti di qualità – si legge nell’introduzione al convegno - Così facendo l’antico strumento dell’urbanistica diventerà strumento di comunicazione delle idee, delle volontà delle intenzioni di governo del territorio. Allo stesso tempo sarà un mezzo in grado di creare strumenti di concertazione in cui, partendo dal piano regionale, si sviluppi la progettualità a livello locale.”


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