L'Autorità Giudiziaria non ha ancora sciolto il caso del decesso di Victor Pazukha nell'ospedale di Livorno, il Magistrato vuole evidentemente appurare le cause del processo infettivo che ha determinato la morte del quarantanovenne operaio ucraino da cinque anni residente a Portoferraio. Infatti l'uomo rimasto gravemente ferito nell'incidente "sul lavoro" alle Antiche Saline martedì scorso, sembrava aver superato l'intervento neurologico durante il quale gli erano stato asportati i due ematomi intracranici che gli erano stati procurati dallo schiacciamento che aveva subito, dopo essere stato investito dalle pesanti lastre di vetro che stava scaricando insieme ad altri da un camion. Ed in attesa che la salma del Pazukha venga sottoposta ad esami necroscopici ed autoptici sono rientrate nel frattempo a Portoferraio, nella casa di famiglia di Via dell'Amore, la consorte dell'ucraino signora Lessia e la ventiduenne figlia Katia giunta all'Elba solo tre giorni prima della disgrazia che le ha tolto il padre. La casa è stata in queste ore meta di un costante pellegrinaggio da parte dei numerosi connazionali dell'ucraino che lavorano all'Elba ma anche di colleghi di lavoro ed amici (Victor era molto conosciuto) e da altri cittadini che hanno voluto testimoniare la loro solidarietà Resta in Ucraina, in attesa che Pazukha possa essere trasportato per l'inumazione l'altra figlia Tania da poco diventata mamma. Ma le indagini proseguono anche sul fronte delle circostanze e delle cause dell'incidente portoferraiese. Già una prima tranche di documentazione è stata spedita dal Commissariato di Portoferraio alla Procura di Livorno, che pare abbia richiesto ulteriori indagini. Appurato che l'operaio non aveva rapporti di dipendenza con le imprese interessate dalla particolare lavorazione che stava compiendo, restano da stabilire eventuali responsabilità per la sua presenza e per il suo impegno sul luogo del tragico incidente.
Victor pazukha