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La scelta del Direttore del Parco non può basarsi su criteri "politici"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 30 settembre 2006

A proposito del "rilancio della macchina amministrativa dell'area protetta", che, secondo greenreport, sarebbe nelle mani del futuro direttore, ed in particolare del papabile Nino Martino, faccio una breve considerazione: se questo dev'essere il ruolo del Diretore, e non ho ragione di avere un'opinione diversa, non sarebbe forse opportuno, anche in applicazione della Legge, che il Consiglio si preoccupasse di individuare non il nome, ma la rosa di tre nomi tra quelli inseriti nell'apposito Albo, magari con una sorta di avviso pubblico, sulla falsa riga di come viene fatto per i segretari comunali? E sulla base dei curricula pervenuti scegliesse appunto quelli che possiedono le competenze adatte allo scopo, che ritengo debbano essere principalmentequelle adeguate a "dirigere", ad "amministrare", a far marciare un Ente che i suoi organi li ha e/o li avrà e che compieranno scelte che dovranno essere semplicemente attuate, secondo i soli principi di buona amministrazione (efficacia, efficenza ed economicità....ma...soprattutto....TRASPARENZA!)? Invece sembra che di quel ruolo, ribadisco "amministrativo", si parli qualsi fosse un'ulteriore poltrona politica, il che è lontano mille miglia dallo spirito della legge quadro e dal bene delle Isole e dei suoi abitanti. Non si è voluto usare un criterio più aperto per la scelta del Presidente? E passi; è una nomina politica e politico è il suo ruolo. Ma il Direttore no! Ancora nei Parchi nazionali lo spoil system non è stato introdotto, per lo meno non in modo selvaggio come per i Comuni, ad esempio (che si scelgono i Dirigenti come vogliono). E allora non cancelliamo noi quel po' di ragione e giustizia che nella Legge quadro ancora resite!


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