Il WWF Toscana esprime la sua soddisfazione per la nomina di Mario Tozzi a nuovo Presidente dell’Arcipelago. Un tecnico e, nello stesso tempo, un appassionato ambientalista è la scelta giusta per un Parco che ha bisogno finalmente di decollare sia sul piano della reale tutela dell’ambiente che della sua fruizione sostenibile. Dopo l’intermezzo ‘oscuro’ del commissariamento, speriamo che davvero si possa cominciare a parlare di conservazione della natura e, soprattutto, si possa cominciare a metterla in pratica. Il WWF fa quindi le sue congratulazioni a Tozzi e i suoi migliori auguri per il fondamentale lavoro che lo aspetta. Per passare alle questioni concrete, ecco le priorità che il neopresidente e il nuovo consiglio del Parco dovranno subito affrontare secondo il WWF: - la definizione di politiche di controllo sugli strumenti urbanistici dei comuni, almeno all'interno dell'area protetta, per una pianificazione omogenea del territorio, nel rispetto delle risorse naturalistiche e degli habitat di cui si impone la conservazione unitamente al potenziamento degli strumenti atti alla repressione della piaga dell'abusivismo edilizio; come segnale forte in tal senso, il WWF chiede l'immediata demolizione del “mini”eco-mostro” di cemento (le c.d. "colonne") frutto di un presumibile abuso sulle dune di Lacona; - l'attivazione del monitoraggio satellitare delle navi in transito nel triangolo Capraia, Elba, Pianosa, canale di Piombino, con il coinvolgimento delle Capitanerie di Porto, delle Associazioni Pescatori e degli Organi di Vigilanza per scongiurare il pericolo di rilascio in mare di sostanze tossiche, di idrocarburi e di scarichi di ogni tipo che pregiudicano la conservazione del mare protetto e mettono a repentaglio l’integrità del Santuario dei Cetacei; - la promozione di attività turistiche legate alla natura che si sviluppino nei periodi di bassa stagione e che possano utilizzare una rete sentieristica degna di un Parco Nazionale, allentando la pressione ora concentrata sui soli due mesi estivi, di luglio ed agosto; - ripristinare la zona umida di Mola, unica come tipologia di habitat presente all’Elba, bonificandola da rifiuti di varia natura, manufatti abusivi e cantieri dismessi e destinandola ad una fruizione controllata; - rafforzare la tutela dell'isola di Pianosa di cui deve essere preservato il delicatissimo habitat sia terrestre che marino, istituendovi una “Stazione Biologica” dedicata allo studio ed il monitoraggio di flora, fauna, ambiente marino e terrestre, in cui coinvolgere Università, Istituti di ricerca, Associazioni di protezione ambientale; - scongiurare la realizzazione di un parcheggio nel campo di calcio di Capraia, l’unico “prato” presente sull’isola e luogo di sosta strategico per moltissime specie di uccelli durante le migrazioni primaverile ed autunnali. Auguri quindi di buon lavoro. Le cose da fare non mancano. Le isole dell’arcipelago e il patrimonio di biodiversità, paesaggi e ambienti che racchiudono hanno bisogno di un Parco vivo, vivace e attivo.
Mufloni chiessi ridotta