Non sono vere le prime notizie che il comune di Campo ha fatto trapelare dopo la prima udienza a Firenze del ricorso promosso la primavera scorsa dal WWF contro l'Amministrazione comunale campese per il piano dell'edilizia economica e popolare. Un piano che prevede più di 250 abitazioni da costruire nelle frazioni minori del comune (anche nel parco Nazionale) e soprattutto nella piana di Campo che è andata sott'acqua, specialmente a La Pila e La Serra il 4 settembre scorso, mentre agli Alzi, altro punto cruciale dell'insediamento con 120 nuovi appartamenti ed un supermercato, il Fosso degli Alzi era esondato non molti anni fa. Non è vero che il TAR ha dato ragione al Comune. E' stato solo stabilito dal Tribunale -afferma puntigliosamente la sezione locale del WWF- che da qui alla udienza prevista per il marzo aprile del 2003, quella che entrerà nel merito delle ragioni addotte dal WWf, gli atti preliminari posti in essere dal Comune, cioè l'assegnazione delle prime tre aree (in località Alzi e Vapelo) ai soggetti che intendono costruire gli alloggi, conservano provvisoriamente la loro validità. In altre parole a Firenze martedì 5 novembre è stato solo stabilito che da qui al marzo del 2003 il WWF non potrà subire quel danno ambientale "grave ed irreparabile" che avrebbe giustificato la sospensione degli atti preliminari in questione, o degli altri che seguirano. Va da sé che tutto quello che le società edilizie interessate faranno nel frattempo (a termini di legge, solo in favore di lavoratori e famiglie meno abbienti), queste lo faranno a loro rischio e pericolo, sempre che alla prossima udienza i motivi di illegittimità esposti dal WWF trovino riconoscimento e sempre che il WWF, come sta pensando di fare, non ricorra al Consiglio di Stato anche per far sospendere anche gli atti preliminari. Il rischio quindi che queste società, anziché abitazioni, si apprestino a gestire intricati abusi edilizi è forte. Dieci erano i motivi per cui -secondo il WWF- letta attentamente la delibera comunale del 21 gennaio 2002 l'approvazione del Piano edificativo in questione è illegittima e quindi nella scorsa primavera fu presentato il ricorso al TAR perché la delibera fosse annullata dalla Magistratura amministrativa. -Violazione del testo unico degli enti locali per carenza di informazione preventiva alla sua discussione in Consiglio comunale. -Violazione della legge urbanistica regionale, per eccesso di potere, carenza di motivazione, illogicità e contraddittorietà, nei confronti delle osservazioni al PEEP precedentemente presentate dal WWF, nel 2001, al momento dell'adozione del piano stesso da parte del Comune. -Violazione della legge istitutiva del Parco nazionale, per utilizzazione non compatibile del territorio, in tutti quegli insediamenti del Piano che ricadono nei confini del Parco stesso (Seccheto, San Piero, Sant'Ilario). -Violazione del testo unico sui vincoli paesaggistici, per mancanza della valutazione specifica da parte del gestore del vincolo. -Violazione della legge urbanistica regionale, nella parte che fissava il termine del 30 giugno 2002 alla approvazione dello strumento urbanistico generale, non potendosi nel frattempo concepire varianti urbanistiche se non limitate alle esigenze transitorie fino a tale data (il PEEP di Campo vorrebbe invece andare a coprire l'intero arco di un ventennio). -Violazione della legge comunale e provinciale che impone l'astensione ai Consiglieri direttamente interessati alle delibere. Altre specifiche osservazioni e richieste di annullamento della delibera attengono al metodo con cui è stata determinata la esigenza di abitazioni di tipo economico e popolare a favore dei lavoratori e delle famiglie meno abbienti, così come disposto dalla legge 167 del 1962 in materia di edilizia economica e popolare. Per il WWF la delibera deve essere annullata anche per avere previsto, violando la medesima legge, l'insediamento di strutture produttive (centri commerciali, stazioni di autobus ed altro) in aperta campagna, e tutte esulanti dalla portata del PEEP, che devono invece trovare una legittima collocazione nell'ambito dello strumento urbanistico generale (Piano strutturale) da approvarsi in termini ormai imminenti. Il WWF eccepisce infine sulla non legittimità del metodo con cui il Comune di Campo ha calcolato le indennità di esproprio delle aree che, prescindendo dalla destinazione urbanistica attuale (solitamente agricola) ed in violazione di numerose sentenze della Cassazione, andrebbero a beneficiare, talvolta per importi miliardari, e con grande onere per le casse comunali, i soggetti nel frattempo divenuti proprietari delle aree ricomprese nel Piano. Più recentemente a tale ricorso, dopo l'alluvione del 4 settembre ed i primi atti preliminari da parte del Comune, con motivi aggiuntivi, era stata fatta anche la richiesta di sospensione. Chi tra il WWF ed il Comune di Campo avrà ragione lo sapremo quindi nel 2003 e non prima. E se l'iter del Piano strutturale, sinora non a caso difeso solo dalla Giunta Campese, dovesse avere qualche auspicato ridimensionamento in sede comprensoriale e regionale, riducendosi le 1500 nuove abitazioni del Piano strutturale è altrettanto sicuro che anche le 250 abitazioni del PEEP sarebbero destinate a subire un altrettanto auspicabile ridimensionamento. E non solo per quelle entro i confini del Parco, in cui l'ultima parola spetta a quest'ultimo.