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A Sciambere delle cacche di cane e del loro elogio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 29 settembre 2006

Tra i tanti gravi problemi che affliggono il comune di Portoferraio vorrei segnalarne uno piccolo piccolo, ma sicuramente specchio fedele della situazione di abbandono e della poca attenzione che si dà alle poche strutture gratuite ricreative del territorio comunale. Le foto che vi invio rappresentano lo stato di sporcizia del piccolo parco giochi situato in zona Albereto. I nostri bambini dovrebbero giocare tra rifiuti di qualsiasi genere, addirittura anche sacchetti di plastica contenenti escrementi di cane, già proprio così, escrementi di cane, perchè adesso nel parco dove giocano bamboli anche piccoli, e sappiamo bene con quanta facilità gli infanti portano tutto alla bocca, è permesso l'ingresso ai cani, con tanto di cartello che obbliga il padrone di munirsi di sacchetto per la raccolta della deiezione (me la immagino la raccolta al volo della cacca!). Purtroppo non è solo la sporcizia che la fa da padrona, anche le condizioni delle strutture ludiche sono fatiscenti: le porte del campo di gioco hanno le reti ormai ridotte a qualcosa di indicibile, il terreno stesso è trasformato alla stregua di un campo per esercitazioni militari dulcis in fundo poi, gli ingressi con i cancelli pericolanti, sostenuti in piedi da legature posticce con filo di ferro o fascette di plastica (alla faccia della sicurezza!). Qui la domanda sorge spontanea (anche più di una a dire il vero!) c'è un preposto al controllo? E se sì, che fine ha fatto? Vi invito ad andare a constatare di persona che quello che racconto non è fantasia anzi, forse, ho avuto la mano anche troppo leggera! Cordiali saluti Giancarlo Esercitato Caro Giancarlo Ho scelto di posizionare qui nella rubrica più letta del giornale la tua lettera e non casualmente,proprio perchè parla di uno di quei problemi di cui di solito i maggiorenti di accorgono, al pari dei comuni mortali quando per avventura con gli occhi in cielo persi dietro a chissà quali elucubrazioni, o intenti alla costruzione di mentali archi di trionfo del proprio pensier, inavvertitamente pongono il loro piede su materiale viscido e molliccio che fa immediatamente giungere alle loro nari un profluvio che non è esattamente quello del gelsomino. Per dire quanto valore riflesso abbia una povera infima cosa come una cacca di cane, e non dovrebbe osare là ove giocano i bimbi, ma che quando c'è per disgrazia ( sceglie per fortuna il piede giusto per essere pestata) può divenire una lezione di umiltà senza pari ed uno stimolo per chi regge i destini amministrativi ad occuparsi oltre che delle grandi epocali questioni (di cui rindonda pure questo numero di Elbareport) anche di problemi più minuti come appunto il campino dell'albereto e le deiezioni canine insomma cose che risultano poi importanti per la qualità della vita. E c'è pure da dire che se la nostra ipotetica cacca pestata con la sua naturale sguisciolosità provocasse al nobile pestatore una storta (con gropponata facoltativa) la sua presenza e la sua nocività risulterebbero fissate nell'immaginario amministrativo ben più che una annotazione sull'agenda. Chiudo sperando che sia la pubblicazione del tuo testo sia le quattro stronzate (absit injuria verbis) che ci ho scritto sotto servano ad evidenziare il problema ed a farlo risolvere. Altrimenti Gianca' ci resta altro che la maledizione: "Che le potessero pesta' tutte loro!" Qualche volta funziona.


Cestini spazzatura albereto

Cestini spazzatura albereto