“Nei primi quattro mesi di quest’anno 23 giornalisti sono stati uccisi in vari paesi del mondo (14 nell’ultimo conflitto in Iraq) mentre nel corso del 2002 sono stati 54 i giornalisti che hanno perso la vita nello svolgimento del loro lavoro. 77 vittime in soli sedici mesi testimoniano quanto sia pericoloso, in certe realtà, difendere il diritto fondamentale della libertà di espressione”. Queste le parole pronunciate dall’assessore regionale alla comunicazione e informazione Chiara Boni durante la presentazione alla stampa (insieme a Carlo Salvicchi, presidente di Informazione senza frontiere, Paolo Serventi Longhi, segretario della Fnsi e Franco Siddi presidente della Federazione nazionale della stampa italiana) delle iniziative organizzate dalla Regione Toscana - in collaborazione con Informazione senza frontiere, Federazione nazionale della stampa e Associazione della stampa toscana - per celebrare la giornata mondiale per libertà di stampa (proclamata dalle Nazioni Unite per il 3 maggio). Nella prima, che avrà luogo nel pomeriggio di oggi, a partire dalle ore 15, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, verrà presentato il rapporto 2003 dell’Osservatorio internazionale sulla libertà di informazione, che ha come titolo La lunga notte dell’est - Rapporto sulla libertà di informazione nelle repubbliche dell’ex Unione Sovietica. “I dati che emergono da questo rapporto (11 giornalisti uccisi negli ultimi sedici mesi) – ha sottolineato Chiara Boni – dimostrano che la libertà d’espressione è ancora fragile in quei paesi che hanno sì abbandonato un duro regime comunista, ma che ancora stanno faticando a rientrare pienamente nel sistema democratico. In alcune repubbliche dell’ex Unione Sovietica ci sono giornalisti soggetti all’intimidazione, alla violenza, alla prigione e addirittura alla morte quando il loro lavoro intralcia interessi politici, economici, finanziari, militari, religiosi e talvolta persino criminali”. “Con il lavoro svolto in questi anni – ha aggiunto l’assessore - attraverso l’Osservatorio Internazionale sulla Libertà di informazione (costituito nel 1998 dalla Regione Toscana e da Informazione Senza Frontiere) possiamo dire di aver fatto di Firenze un luogo privilegiato di incontro e di confronto tra tutti gli operatori dell’informazione e di aver contribuito a costruire quella che Paolo Serventi Longhi ha definito «una seconda casa per i giornalisti»”. Chiara Boni ha infine ricordato la seconda iniziativa organizzata dalla Regione per celebrare la giornata Onu per la libertà di stampa. Si tratta del convegno “Di giornalismo si muore” che si svolgerà domani 6 maggio, alle 10, presso l’Aula magna dell’Università di Firenze, in piazza S.Marco: si parlerà di informazione in tempo di guerra, con testimonianze di inviati di giornali e tv presenti in Iraq, e dello stato del sistema della comunicazione in Europa e in Italia alla vigilia del semestre italiano alla presidenza della UE. Insieme al presidente della Regione Claudio Martini interverranno, tra gli altri, Aidan White (segretario dell’International Federation of Journalists, Bruxelles), Marco Bertotto, Tom Benetollo e Luigi Bobba (presidenti nazionali di Amnesty International, Arci e Acli), Carlo Bartoli dell’Associazione Stampa Toscana e i giornalisti Lilli Gruber e Giuseppe Bonavolontà (Rai), Pino Bongiorno (Panorama), Mimosa Martini e Gabriella Simoni (Mediaset), Tony Fontana (l’Unità) e Rashid Erfan (corrispondente in Italia del quotidiano Al- Hayat di Londra).
Ilaria Alpi