Riceviamo dalla Capitaneria di Porto il seguente comunicato: "In relazione a quanto apparso su codesto organo di informazione in merito alla manifestazione di cui in argomento (pagaiata per Pianosa NDR) si intende chiarire quanto appresso: Nella giornata di domenica 24 settembre u.s. personale della Guardia Costiera di Portoferraio dislocato nei mesi estivi a Pianosa con la dipendente M/V CP 553 per la tutela dell'Area Marina Protetta, riscontrava la presenza di numerosi Kayak ed altre imbarcazioni impegnate come in seguito appurato nella "Pagaiata per Pianosa". Detto personale ha effettuato il dovuto controllo chiedendo l'esibizione della pertinente autorizzazione rilasciata dall'Ente preposto (Ente Parco) su cui, peraltro come prescritto in tutte le autorizzazioni rilasciate da qualsiasi pubblica amministrazione, vi è espressamente riportato l'obbligo per i richiedente (in questo caso l'Associazione il Viottolo) di conservare l'autorizzazione a bordo della imbarcazione di appoggio, cosa che non era stata osservata) nonché di richiedere altresì l'acquisizione, ove necessario di ulteriori autorizzazioni previste daslla legge presso altre amministrazioni competenti, in questo caso l'Autorità Marittima per gli aspetti legati alla sicurezza della navigazione (prescrizione che non era stata osservata). Come da Ordinanza Balneare in vigore emessa da questa Capitaneria di Porto, i Kayak possono navigare entro un miglio dalla costa a meno di specifica autorizzazione rilasciata, su apposita richiesta presentata dagli interessati, obbligo che, nel caso di specie, non è stato ottemperato. Le manifestazioni in mare sono autorizzate e disciplinate infatti da normative specifiche con competenze attribuite all'Autorità Marittima per motivi attinenti alla delicata materia della sicurezza della navigazione; viene redatta un'ordinanza per il corretto svolgimento e regolarizzazione del traffico locale, viene emessa un'Ordinanza per il corretto svolgimento e regolarizzazione del traffico locale, viene emesso un Avviso ai Naviganti, soprattutto per quei tratti di mare traddicati dal naviglio mercantile e non solo, occorrono poi delle imbarcazioni di appoggio alla manifestazione per garantire la sicurezza della stessa. Non ci si può improvvisare organizzatori di una qualsiasi manifestazione seppur animata da spirito ambientalista, mettendo in pericolo non soltanto l'incolumità dei partecipanti alla pagaiata ma anche quella degli eventuali soccorritori, considerando peraltro le cattive condizioni meteomarine della giornata, oggetto di avviso della Protezione Civile debitamente pubblicizzato la cui cognizione avrebbe dovuta essere nota anche agli organizzatori se avessero avuto un minimo buon senso e cultura marinara. COMANDANTE F (CP) Giuseppe Guccione Caro Comandante La ringraziamo per averci risposto in particolare per le notizie tecniche che ci ha consentito di trasmettere ai nostri lettori. Ci consenta poi, pur in assenza di saluti al termine del suo scritto, di usare un tono non ufficiale e per quanto ci riguarda disteso. Questo quotidiano nei suoi quattro anni di vita ha sempre posto molta attenzione alle questioni di sostanza relative alle attività della Capitaneria e più generalmente alla corretta e legale fruizione della risorsa mare. Saremo stati magari poco propensi alle "pubbliche relazioni" non avremo brillato per presenzialismo, omettiamo (è il nostro stile) laddove non strettamente necessario di citare nomi di persone preferendo parlare dei reparti, ma sulle notizie del mare vere ed interessanti per il pubblico ci siamo sempre stati H/24 365 giorni l'anno, come potrebbe dire Lei. La sicurezza di chi naviga e di chi deve fare la guardia al mare è stata una delle nostre fisse, quasi un tormentone, abbiamo ad esempio in più occasioni affermato che chi va per mare senza scienza e senza coscienza dovrebbe essere più severamente sanzionato, e che chi deve essere soccorso per la sua pura scempiaggine, dovrebbe essere costretto a risarcire allo Stato che lo trae d'impaccio, se non il pericolo che fa correre agli altri, almeno le spese sostenute. Quanto sopra per assicurarLe quanto poco ci piace chi viola le regole (tutte) sia chi molla gli ormeggi senza cognizione del mare e ne calpesta le leggi, sia i VIP che si trasformano in improbabili studiosi per godere di spiagge esclusive, sia chi "alla zitta" salvo clamorosi urti sulle secche che conoscono anche i bambini, va a testare in un'area naturalisticamente protetta dei robot a potenziale uso militare (cosa che ci pare sarebbe un pelino vietata dalle leggi della Repubblica Italiana). Ma perdoni la digressione. Tornando al de cuius siamo sicuri che in occasione della Quarta Pagaiata per Pianosa gli organizzatori (che, creda, conosciamo per persone che di solito guidano gente in mare per professione ed in maniera molto avvertita) si atterranno in maniera scrupolosa alle indicazioni (opportune) che Lei ha fornito, e non solo ai pagaiatori di cui sopra. Infatti questo giornale sarà probabilmente scorso da molti lettori (tra le 3.000 e le 4.000 unità) e quando si divulgano regole è comunque un fatto positivo. Ci permetta prima di salutarLa di segnalare l'unica incongruenza che abbiamo rilevato sommando le Sue affermazioni e le cronache. Il fatto è, Comandante, che la Pagaiata per Pianosa era alla terza edizione, e che nelle precedenti occasioni gli organizzatori avevavano presentato solo la stessa richiesta di quest'anno all'Ente Parco e solo di quel permesso disponevano. Ma nel 2004 e nel 2005 i Kayak (e la barca appoggio) trovarono la motovedetta della Guardia Costiera al limite delle acque protette, ed il natante della Capitaneria scortò la pagaiata a terra in un clima di perfetta accoglienza. Lo facciamo notare, senza vis polemica, solo per affermare da nostra convinzione per la quale i pagaiatori di domenica (in buona parte gli stessi) e gli organizzatori (gli stessi) erano in perfetta buona fede. Ci scusiamo per esserci dilungati approfittando della Sua pazienza e La salutiamo.
Pianosa Kayak 2006 2