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A sciambere delle mani e della faccia

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 27 settembre 2006

Meno male che questo settembre ce lo ha alleggerito la nomina del Tozzi con le reiterate dichiarazioni alla Petrolini "Mi dispiace di morire ma son contento - son contento di morire ma mi dispiace" della stragrande maggioranza degli aventi voce in capitolo altrimenti dovevano consegnarlo alla storia se non proprio come il settembre nero come un periodo in cui la nera (cronaca) l'aveva fatta da incontrastata padrona. Le pagine elbane dei giornali sono state una specie di bollettino di guerra e se si smarcassero dal codice penale tutti gli articoli che sono stati violati dal tentato omicidio in giù ne troveremmo davvero pochi senza la crocetta accanto, questo per tacere delle disgrazie e degli incidenti che hanno fatto da contorno. Anche oggi non è mancata la cronaca di un grave reato compiuto da un mascalzone che ha violentato una ragazza, e non è mancato il grave incidente, nel caso, capitato sul lavoro, ed a margine delle cronache di quei fatti ci è capitata una cosa singolare. Verso le 19 siamo capitati in un locale dove c'era un PC acceso proprio sul nostro giornale: chi lo consultava ci dava le spalle, non ci vedeva e non lo riconoscevamo. C'eramo le due notizie in aggiornamento, il nostro lettore commentava quella relativa al violentatore tunisino e non nascondeva il suo sdegno finendo per dire "E gli vogliono da' anche il voto!" Non una parola, abbiamo notato, di pietà o preoccupazione per l'altro protagonista del giorno, l'altro extracomunitario senza diritto di voto, ma con il diritto di rischiare di crepare orrendamente schiacciato e da un carico di lastre di vetro. Ci sono caduti gli occhi sulle mani del nostro concittadino, le abbiamo viste pulite e curate molto più del linguaggio che usava, ed abbiamo pensato che con quelle mani sicuramente non avrebbe mai fatto il mestiere di quel brav'uomo albanese a cui abbiamo offerto un bel volo gratis in elicottero verso "un più attrezzato ospedale del continente" come dicono i giornalisti. Ma con quelle mani neppure avrebbe potuto fare il lavoro che faceva il mascalzone extracomunitario di giornata, perché, pure se non è per nulla un'attenuante, il tunisino faceva un lavoro di merda (questo magari i giornalisti educati non lo avrebbero scritto) uno di quei lavori di merda che ormai nessuno vuole più fare nell'isola ricca, verde, blu, strozzina, perbenista e corrotta (e mandiamo a quel paese in anticipo e in contropiede i signori difensori del patrio isolano suol offeso che avranno a che ridire). Ci sono bastate le mani, ci siamo risparmiati il vedergli la faccia.


mani

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