La nomina del geologo Mario Tozzi a Presidente del Parco dell’Arcipelago è avvenuta saltando a piè pari alcuni possibili candidati "locali" con una preparazione ambientale fuori discussione; questi candidati – gli unici che potevano competere con proposte di qualità "ministeriali", non sono neppure stati presi in considerazione dai deboli e divisi Comuni elbani; i nomi istituzionali circolati, infatti, erano gli stessi che potremmo trovare a capo di una municipalizzata o di un Ente Pubblico con molteplici competenze, ma non di una istituzione i cui compiti principali sono, per legge, la salvaguardia e la valorizzazione ambientale. E’ questo fastidio elbano, di sinistra e di destra, verso l’ambientalismo storico locale (peraltro molto pragmatico) che fa sì che, oggi, alla guida del Parco vi sia un ambientalista "nazionale" piuttosto che uno dell’Arcipelago. L’obiezione più forte a una figura come Mario Tozzi era (ed è ancora, a leggere i primi commenti) che in tal modo il territorio rischiava di non essere rappresentato, quando il vero strumento per contare, i Comuni e gli altri Enti locali ce l’hanno da tempo, è previsto dalla stessa Legge istitutiva delle Aree Protette e si chiama Comunità del Parco. Ci aspettiamo quindi una rinnovata capacità di questo organo di governo del PNAT, accanto al Presidente e al Direttivo, nell’incalzare – come deve e come fino ad ora non ci pare abbia fatto - con un dinamico ed operativo Piano di Sviluppo Socio-Economico il neo Presidente (e il Direttivo) che forse aspetta proprio questo. L’accenno di Tozzi a riorganizzare la propria vita lavorativa per far fronte al nuovo impegno ci lascia ben sperare in una sua presenza abbastanza frequente, cosa necessaria per sfruttare il valore aggiunto delle sue indubbie competenze e della sua notorietà. Ma il Parco rappresenta solo la metà dell’Elba, l’altra metà, le famose “aree contigue“, - che sarebbe l’ora di formalizzare - è dei Comuni e, per alcune competenze dell’Ente Comprensoriale. Da rilanciare non c’è quindi solo il Parco, ma l’intero territorio: va risvegliato il piano regolatore unico, risolta una volta per tutte la questione rifiuti, va fatta crescere una generazione di tecnici ambientali, valorizzata la risorsa umana, impostata una politica del mare, ecc…… oltre naturalmente a tener pulite le strade, aperti e segnalati i sentieri, decorose e dotate di servizi igienici le spiagge, migliorati i servizi a cominciare da quelli sanitari; ci aspettiamo inoltre che Montecristo (che fa parte del Comune di Portoferraio) torni ad essere dell’Arcipelago e non più dei ’vips’, che - come ha dichiarato Mario Tozzi - le nostre isole diventino un laboratorio internazionale delle energie rinnovabili, che a partire da qui si dimostri che Ambiente è Sviluppo. L’ Elba (e con essa l’Arcipelago) svolterà cominciando semplicemente a valorizzare se stessa.
mare blu